Prima di tutto congratulazioni per il nuovo album e per la performance tra i boschi di Vancouver.
Ti ringrazio. Ero molto spaventata perché non avevo ancora suonato le nuove canzoni. Mi sono recata nei boschi vicino casa mia con un sistema audio attaccato alla batteria di un’auto.
Mentre aspettavo l’intervista stavo guardando il tuo profilo Instagram e ho scoperto come hai realizzato la copertina dell’album.
É stato molto divertente. Naturalmente non l’ho fatta io, ma un amico di mio marito che fa il meccanico e aggiusta le moto. Ha avuto lui l’idea di una corona costruita con quelle pieghe. Le ha realizzate una alla volta e poi le ha messe insieme per la foto.
‘The Crowned’ non è il tuo primo album eppure sembra l’inizio di una nuova era. Qual è stata la visione dietro a questi pezzi?
Ho scritto materiale per circa quattro anni. Alcune canzoni sono nate prima che scoppiasse la pandemia mentre altre in seguito. Poi ho sperimentato diversi suoni e arrangiamenti con Bob Rock e mi sono presa tutto il tempo di cui avevo bisogno. Quello che è successo dopo mi ha spinta a comporre altre sei tracce ed un anno e mezzo fa circa l’album era pronto. All’interno ci sono spunti diversi e tanti esperimenti connessi tra loro.
Qual è la traccia chiave del disco?
Forse la title track perché rappresenta bene il desiderio di produrre musica per conto mio e trasmettere passione, fame e musicalità al materiale.
Prima di pubblicare l’album hai fatto uscire tre singoli di grande spessore. Ce ne vuoi parlare?
Per quanto riguarda ‘Blood Red Son’ è un pezzo molto heavy con testi diversi messi insieme che si riconducono ad un verso ripetitivo e alienante. Il tocco di Bob Rock è evidente, così come in ‘Falling Under’, un altro pezzo a cui sono molto legata. ‘Loveless’ è invece un pezzo più diretto. Si percepisce una progressione tra i tre singoli. È come se avessi imparato qualcosa da ognuno di essi.
L’idea per il video di ‘Blood Red Son’ da dove ti è venuta?
Sono ossessionata dai film horror e il testo parla di una scelta importante da prendere. Non è un messaggio necessariamente negativo ma la reazione che cercavo era di sicuro estrema. Ho pensato che valesse la pena girare un video che lasciasse il segno.
Hai seguito dei template particolari in termini di produzione?
Nessun template, anche perché ogni canzone ha seguito un processo diverso. I demo iniziali erano molto grunge poi abbiamo aggiunto elementi trip hop ed in generale della musica che amo di più ascoltare. Con Bob abbiamo cercato di donare gravità alle canzoni, un aspetto che in passato sicuramente mancava, e soprattutto fare in modo che suonassero grintose ma allo stesso tempo pulite. In ogni caso è difficile tracciare una linea comune perché come ti dicevo ogni canzone è differente dall’altra.
Dove vivi adesso?
Sono a Vancouver.
Sembra che tu abbia viaggiato molto in questi anni. Quanto è importante il luogo dove componi?
La maggior parte delle canzoni di ‘The Crowned’ sono nate a casa mia. In inverno da queste parti non c’è molto da fare ed è sempre ghiacciato o piovoso. Quando ero a Belfast però il tempo non era più mite ed i pezzi sono nati ancora più duri. Magari dovrei andare in Messico oppure a Los Angeles per trovare il sole.
Se vuoi venire in Toscana sei la benvenuta..
Mi piacerebbe tantissimo.
Come è nato il contatto con Icons Creating Evil Art?
Ho avuto delle esperienze negative con le etichette in passato. Mi piace avere il controllo ma allo stesso tempo ho bisogno di persone che lavorino per me. Il contatto è nato tramite un amico comune e ho scoperto delle persone vere, amabili, non egocentriche e senza pretese. Stanno cercando di espandersi un po’ come me quindi è stato facile intraprendere la stessa strada.
Hanno tante donne di talento nel loro catalogo.
Ce ne dovrebbero essere di più in giro. É il momento di cambiare qualcosa che andava cambiata tanti anni fa. Quando entri in un negozio di musica e cerchi qualcosa ti rendi conto che in tanti pensano che non sia possibile che tu possa capire di musica. Mi ricordo di essere entrata in un negozio di Vancouver. Il commesso era molto carino e stavo cercando un sampler per una canzone. Abbiamo parlato un po’ e ho capito che gli suonava strano che potessi avere scritto musica o addirittura pubblicato dei dischi.
Hai registrato una delle più belle versioni di ‘Grace’ di Jeff Buckley, una cover dei Mars Volta, ma soprattutto la reprise di ‘Missa Muruseni On’ di Jenni Vartiainen, che adoro..
Pensa che non avevo la minima idea di chi fosse prima di ascoltare quella canzone. Me l’hanno proposta tramite un fundraiser e dovevo scegliere tra tre canzoni. Appena l’ho ascoltata me ne sono innamorata. Mi metteva i brividi. Ho dovuto tradurre il testo in inglese e capirlo bene. Nell’occasione ho collaborato con Mattias Eklund aka Farkosten, che ha suonato diversi strumenti tra cui il piano ed il violoncello e ha mixato la cover.
Quali sono i tuoi piani per i prossimi mesi?
Sto allestendo un tour importante. Lo show sarà molto potente e cercherò di rendere l’esperienza speciale per tutte le persone. Adesso che l’album è nei negozi potrò anche dedicarmi ad un altro lavoro con i Casualties Of Cool. Io e Devin ci sentiamo spesso. Siamo entrambi occupati ma faremo sicuramente qualcosa.