Ci raccontate la storia dei Lost Reality, la nascita, gli sviluppi successivi, le tappe fondamentali?
Il progetto Lost Reality risale al lontano 1996. Inizialmente, come ogni band emergente, abbiamo pubblicato dei demo e partecipato a vari concorsi musicali. Solo dopo vari cambi di line-up, siamo riusciti a maturare l’equilibrio necessario per affrontare in modo serio il nostro percorso artistico. Questo ci ha portato a raggiungere importanti affermazioni quali le vittorie dell’I-Tim tour della Calabria, il secondo posto al contest nazionale indetto dalla Diesel, la partecipazione alle trasmissioni di Rock TV compreso il relativo tour, ed infine di firmare il contratto discografico che ci ha permesso di pubblicare il nostro primo disco “What Remains”.
Quali sono state le esperienze live più interessanti, gli eventi dove vi siete sentiti maggiormente soddisfatti, ed il gruppo con cui è stato più appagante suonare ?
Sicuramente la finale dell’I-Tim Tour del 2003 tenutasi in piazza Duomo a Milano davanti a oltre cinquantamila spettatori, ma anche il Rock Tv tour e il concerto di apertura per il grande Ritchie Kotzen (ex Poison e Mr Big).
Chi è l’autore dei vostri testi? Qual è il mood principale che ne ispira la composizione?
Gli autori principali dei testi siamo io e Garmo (il nostro cantante). Cerchiamo di sviluppare tematiche legate per lo più ad aspetti vicini alla nostra realtà, al decadimento dei valori spirituali, umani e morali. Per il nuovo album invece stiamo lavorando a un concept con tematiche sospese tra il fantastico ed il reale.
Come avviene invece l’approccio alle composizioni, chi di voi è la figura maggiormente coinvolta nell’arrangiamento dei brani?
L’input parte quasi sempre da Garmo, che ci propone alcune idee che poi sviluppiamo insieme, discutendo e analizzando scrupolosamente ogni singola nota.
Come definireste la vostra musica?
Alternative rock con venature dark.
Quali sono stati i gruppi più importanti ed ispiratori per la vostra evoluzione musicale?
Nine Inch Nails, The Cure, Depeche Mode, ma per fortuna, ognuno di noi possiede un vario e ampio background musicale, che ci permette di svariare molto anche in termini compositivi.
Siete on the road da più di dieci anni, quanto ha influito l’evoluzione degli strumenti online di comunicazione (social network, file sharing, webzine) nella vostre possibilità di emergere e farvi conoscere?
Agli inizi, e lo ricordo sempre con molto piacere, ci auto-promuovevano scambiando i demo, i flyers e le bio via posta con altre band. Era tutto più genuino, c’era una passione e una dedizione completamente diverse da quelle di oggi. Sicuramente lo sviluppo del web che ha reso possibile condividere la propria musica con tutto il mondo con un semplice click, è qualcosa di estremamente positivo. Come in ogni cosa, però l’abuso è sempre negativo, e mi riferisco al file sharing e alla possibilità di scaricare interi album o discografie in modo illegale. A mio avviso sarebbe più corretto dare la possibilità di scaricare solo alcuni brani promozionali per album, per poi decidere dopo l’ascolto, se acquistare l’intero disco o meno.
Come sta andando l’album? I feedback ricevuti sono in linea con quanto vi aspettavate? Ci sono state sorprese in tal senso ?
Quello che più ci interessa al momento è ascoltare pareri e leggere recensioni. Devo ammettere che stiamo ricevendo recensioni estremamente positive e molto gratificanti, forse anche più di quello che ci aspettavamo. Questo non può fare altro che stimolarci ancor di più e farci continuare più decisi nel nostro progetto.
Avete già nuovi progetti in studio?
Al momento stiamo lavorando al nuovo album e abbiamo alcuni brani già definiti.
Pensate di realizzare altri video oltre quello di "Erase" per supportare l"album?
Inizialmente avevamo pensato di realizzare almeno un altro video, ma alla fine abbiamo deciso di dedicarci completamente ed esclusivamente alla lavorazione del nuovo album.
Come condividete palchi ed esperienze con le altre band “alternative” italiane? Vi sentite parte di un gruppo coeso o lamentate quella scarsa capacità di organizzarsi cui spesso si parla?
Abbiamo ottimi rapporti con altre band italiane, collaboriamo per scambi di date e altro, il problema semmai è la difficoltà di trovare spazi. Qualcosa comunque anche in quest’ultimo ambito sta cambiando e sicuramente la fattiva sinergia tra le band ne è la causa.
Come siete entrati in contatto con Alkemist Fanatix?
Con la Alkemist Fanatix collaboriamo in pratica dalla loro nascita. Chiesi a Carlo (il boss della Alkemist) di ascoltare alcuni nostri brani e quasi subito ci ricontattò dandoci il suo parere, così da li a poco è nata la collaborazione. Siamo felici della scelta fatta: con loro abbiamo firmato il nostro primo contratto discografico e visto uscire il nostro primo album.
(parole di Kekko)
Lost Reality
From Italia
Discography
2008 – What Remains