-Core
Overkill
USA
Pubblicato il 24/07/2012 da Lorenzo Becciani
Com'è stata l'esperienza sulla crociera del 70,000 Tons Of Metal?
E' stato divertente. Si tratta di un full time festival ma ho avuto anche modo di riposarmi e prendere il sole con mia moglie. Soprattutto eravamo in compagnia di alcune band che non vedevamo da diverso tempo.
 
Avete suonato qualche canzone del nuovo album?
Purtroppo non è stato possibile perché eravamo senza il nostro batterista e ci sarebbe voluto troppo per provare i brani. Ron Lipnicki si è rotto la mano in un incidente domestico e per sostituirlo abbiamo chiamato Eddy Garcia che si è reso subito disponibile. Aveva lavorato con noi per diversi tour e sapeva i pezzi più famosi a memoria. 
 
Ritengo che 'The Electric Age' sia la logica conseguenza di 'Ironbound' ma allo stesso tempo mi ha riportato alla mente alcune delle vostre migliori release degli anni novanta. Quali obiettivi vi eravate posti prima di entrare in studio?
Non ci siamo posti nessun obiettivo in particolare. Certi brani sono nati da circostanze particolari mentre altri sono stati sviluppati come volevamo. Siamo partiti da un demo davvero potente e questo ci ha dato la spinta a terminare il processo in tembi relativamente brevi. Sono convinto che 'The Electric Age' contenga alcuni dei pezzi più veloci di sempre della nostra storia così come delle ottime parti vocali. 
 
Quanto tempo avete impiegato per completare il processo?
Nel complesso circa otto mesi anche se alcuni riff erano stati collezionati negli anni. Abbiamo iniziato a registrare a luglio per poi mixare il tutto in circa tre settimane a dicembre. 
 
A quali capitoli della vostra splendida carriera vi siete ispirati per la produzione?
La tecnologia adesso ti permette di avere un vero e proprio muro di chitarre! E' spaventoso! Ma le somiglianze più evidenti a mio parere sono con 'Taking Over' soprattutto per quanto concerne il suono della batteria. 
 
Il disco è stato mixato da DD Verni e non da Peter Tagtren. Desideravate mantenere un controllo maggiore sulle operazioni?
E' stata una soluzione logica dopo che l'intera band era stata coinvolta nella produzione. Per il mixaggio ci siamo serviti dei consigli di Greg Reely che in passato ha collaborato con i Fear Factory.
 
'Ironbound' ha venduto quattromila copie nella prima settimana di vendita negli Stati Uniti. Siete rimasti soddisfatti del risultato? Qual è il vostro bestseller?
Non è niente male considerato il periodo che stiamo vivendo. Credo che sia 'Horrorscope' ma non ha molto senso fare un paragone col passato a causa del filesharing illegale. E' anche difficile avere una chiara visione di quante persone lo avrebbero comprato. 
 
Di cosa parlano i testi stavolta?
Non ho trattato tematiche particolari ma seguito le mie emozioni. A volte riguardano la politica o il sociale, altre la religione ma senza nessun tipo di ideologia alle spalle. Spesso mi servo del simbolismo per trasmettere dei messaggi che mi stanno a cuore. In 'Good Night' per esempio è una ninna nanna davvero malata. 
 
Come vedi l'uomo del ventunesimo secolo?
Siamo costretti ad accettare la tecnologia imperante ma questo non significa che non possiamo trovare un equilibrio tra le cose. Attualmente siamo tutti più social eppure nella vita di tutti i giorni le relazioni vengono a mancare. I giovani sono incapaci di trovare amici senza un computer e questo è sbagliato.
 
Puoi recensire le prime due tracce del disco per noi?
'Come And Get It' parla di tentazioni e dell'ansia che si vive nell'attesa di qualcosa di cui pensiamo di avere bisogno. Viviamo in un mondo dove i media giocano molto su queste emozioni per vendere a prezzi più alti i loro prodotti. 'Electric Rattlesnake' è un pezzo più semplice, thrash suonato a mille da un gruppo che ha trent'anni di esperienza alle spalle. Trovo che abbia un grande feeling e che presenti alcune delle parti più oscure di tutta la nostra carriera. Abbiamo appena girato un video in una stanza davvero sporca con una sedia elettrica inquietante. 
 
Come scrivi le tue linee vocali? Parte tutto dalla musica?  
Normalmente le canzoni nascono da alcuni riff base che vengono scritti a casa. Dopo avere registrato un demo vengono aggiunte le parti di batteria e in seguito le linee vocali. Questo è l'ordine cronologico secondo cui sono nati i nostri maggiori successi ma non ci siamo mai imposti niente. Il mio approccio vocale è cambiato molto nel tempo. Adesso curo l'equilibrio ritmico, regalando spazio agli acuti ma cercando di avere più possibilità di scelta. In genere non amo registrare le parti vocali nel mio studio personale perché tendo a ripetermi. Sono una persona che ama le sfide. 
 
(parole di Bobby “Blitz” Ellsworth)
 
 
 
Overkill
From USA

Discography
Feel the Fire (1985)
Taking Over (1987)
Under the Influence (1988)
The Years of Decay (1989)
Horrorscope (1991)
I Hear Black (1993)
W.F.O. (1994)
The Killing Kind (1996)
From the Underground and Below (1997)
Necroshine (1999)
Bloodletting (2000)
Killbox 13 (2003)
ReliXIV (2005)
Immortalis (2007)
Ironbound (2010)
The Electric Age (2012)
White Devil Armory (2014)
The Grinding Wheel (2017)
The Wings Of War (2019)
Scorched (2023)