-Core
My Dying Bride
UK
Pubblicato il 10/10/2012 da Lorenzo Becciani


Qual è il fallimento più grande nella tua vita di artista?
Non credo ci sia stato niente di così grave da considerarlo un fallimento. Abbiamo la fortuna di essere conosciuti nel mondo e questo ci ha permesso di allestire capitolo dopo capitolo un catalogo davvero tragico.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare le nuove canzoni?
In totale circa tre anni. Io e Hamish abbiamo seguito il processo dal principio riscrivendo e completando certe parti fino a raggiungere l'esatto mood che volevamo.

Quali sono le differenze sostanziali rispetto a 'For Lies I Sire'?
Direi che le canzoni erano migliori fin dall'inizio. Sono state costruite in maniera eccellente ed il violino non svolgeva un ruolo del genere da anni. Questo dimostra il feeling che si è creato con Shaun MacGowan. Tutto il tempo che ci è voluto a terminare il disco ci ha permesso di prepararci meglio e la versione finale è una bieca celebrazione della chiara e precisa visione che avevamo all'inizio.

Vi siete trovati a vostro agio ai Futureworks Studios di Manchester?
Rob Magoolagan è ormai un membro effettivo della band e non c'erano dubbi su chi si sarebbe dovuto occupare delle registrazioni. I Futureworks hanno tutto quello di cui abbiamo bisogno e rasentano la perfezione. Mags ci conosce a fondo e quindi è stato come sentirsi a casa.

Perchè avete scelto 'Kneel Till Doomsday' come anteprima online del disco?
Credevamo che il pezzo rappresentasse nel migliore dei modi il suono generale dell'opera. Ci è sembrato logico sceglierlo come singolo.

Quanto è stata importante la release di 'The Barghest O' Whitby' per queste canzoni? Vi ha aiutato a creare le nuove ambientazioni?
'The Barghest O' Whitby' è stato di fondamentale importanza perché ci ha permesso di sperimentare mentre preparavamo l'album. Siamo riusciti a rivivere interamente l'essenza più heavy dei My Dying Bride.

Di cosa parla l'ultima traccia 'Abandoned As Christ'?
Non credo che necessiti di grandi spiegazioni. Il titolo parla da sè e le liriche sono meno criptiche rispetto al passato quindi preferisco rimanere nel vago.

Ho percepito l'eco di 'The Angel And The Dark River' in questo album. State cercando di recuperare quelle brillanti atmosfere?
Non deliberatamente. Inoltre sarebbe molto più arduo di quanto si possa pensare. Quando pubblicammo quel disco non eravamo consapevoli dell'impatto che avrebbe avuto quindi replicarlo sarebbe quasi impossibile. Scriviamo quello che sentiamo e di conseguenza 'A Map Of All Our Failures' è un disco di doom genuino, onesto e fatto col cuore. Non ci interessa catturare qualcosa dall'antichità, al massimo dare credito alle band che non mollano nonostante il bailame pop che c'è in giro. Siamo consapevoli delle nostre abilità e cerchiamo di comporre il materiale più cupo possibile.

Come fate ad essere ancora così motivati in un momento di totale sfacelo per il business musicale?
Abbiamo un grande seguito di metallari che amano quello che facciamo. E' un lavoro difficile e anche se il ritorno economico non è soddisfacente continueremo a supportare quelle persone con la nostra musica. Non ci siamo mai voluti mischiare troppo con l'industria musicale perché è piena di individui servili, bugiardi e voltagabbana che dicevano di essere tuoi amici.

Quando vi siete formati eravate consapevoli che i vostri brani si sarebbero allungati per diventare sempre più epici oppure è stata un'evoluzione naturali?
In tutta onestà è stata una delle poche cose che abbiamo deciso insieme. Ci rendevamo conto che tre-quattro minuti non erano sufficienti per esprimere la materia che volevamo trattare. Inoltre la trasmissione dei nostri brani da parte delle emittenti radio non è mai stata un'opzione e quindi continuavamo a scrivere finché un pezzo non era completo. Naturalmente non era un obbligo ma non avevamo timore di confondere l'ascoltatore.

Quanto arrivava lontano la tua visione come musicista?
Non mi sarei mai aspettato di essere ancora qui dopo ventidue anni ma visto che ci divertiamo e continuiamo a migliorarci non c'è motivo di fermarci.

Immagino che tu abbia raggiunto diversi obiettivi in carriera. C'è qualcosa che vorresti disperatamente ottenere?
Mi basta divertirmi ed aumentare la fanbase di anno in anno. Non sarà molto ma posso assicurarti che è già difficile quello.

Molte prog band sottolineano l'importanza di '34.788% Complete'. Possiamo considerarlo il disco più sottovalutato della vostra carriera?
Non sono sicuro di cosa sia il prog ma non mi interessa approfondire la questione. Per quanto riguarda il disco trovo che sia certamente il meno compreso. La copertina ed il titolo hanno confuso parecchie persone anche se il disco a mio parere è un classico. Ottime canzoni dall'inizio alla fine che stanno ottenendo adesso l'attenzione che meritavano quando furono pubblicate.

Durante la transizione nel nuovo millennio siete ritornati ad un format aggressivo con 'Light At The End Of The World' e 'The Dreadful Hours'. Adesso sembrate più interessati a recuperare la componente gotica della vostra musica. Quali saranno le prossime mosse?
Non saprei proprio. Per adesso ci riposeremo un pò e vivremo nell'ombra del nuovo album. A dicembre partirà il tour e ci vedremo a Milano e Firenze.

Qual è il tuo ricordo più bello del nostro paese?
Ce ne sono molti ma direi la prima volta che ho incontrato la mia attuale moglie a Genova fuori dall'Albatross Club che credo non esista più. Abbiamo fumato una sigaretta insieme dopo il concerto e quando l'ho salutata avrei pensato di non rivederla più. Invece per lei non era così. Bei tempi..

(parole di Andrew Craighan)

My Dying Bride
From UK

Discography
As the Flower Withers (1992)
Turn Loose the Swans (1993)
The Angel and the Dark River (1995)
Like Gods of the Sun (1996)
34.788%...Complete (1998)
The Light at the End of the World (1999)
The Dreadful Hours (2001)
Songs of Darkness, Words of Light (2004)
A Line of Deathless Kings (2006)
For Lies I Sire (2009)
Evinta (2011)
A Map of All Our Failures (2012)
Feel The Misery (2015)
The Ghost Of Orion (2020)
A Mortal Binding (2024)