-Core
Ortega
Olanda
Pubblicato il 17/01/2013 da Gabriele Oltracqua

Non siete molto conosciuti in Italia. Ti va di spendere due righe sulla storia della band?
Ci siamo formati cinque anni fa a Groningen nel nord dell’Olanda. Siamo quattro amici che suonano doom sludge e nel corso della nostra carriera abbiamo realizzato un album, ‘1634’, e due EP, ‘A Flame Never Rises On Its Own’ e ‘The Serpent Stirs’.

‘1634’ è fantastico. Puoi parlarci della genesi e di come è nato l’album?
E' il nostro debutto. La storia che sta dietro all'album è sostanzialmente una collezione cronologica delle canzoni che venivano composte man mano che la band andava avanti per il suo cammino. Dal primo momento abbiamo lavorato su un’idea unica che poi si è sviluppata molto spontaneamente. ’So Still’ non è solamente la prima traccia dell’album ma anche la prima canzone che abbiamo scritto come Ortega. Successivamente le altre sono uscite fuori in modo molto rilassato. Le abbiamo volute mettere una dietro l’altra proprio per dare un senso di continuità e crescita. L’album è stato registrato e mixato da JB van der Wal ( Dr Doom, Leaves Eyes, Aborted, Herder). Lui è stato molto importante nell‘economia di ‘1634’ perché è riuscito a catturare l’atmosfera giusta e a regalare il sound adatto.

Cosa si cela dietro ad un titolo così particolare?
‘1634’ è un concept album. Il racconto prende ispirazione dal mare e da paesaggi che si possono trovare nelle opere di Verne, Lovecraft e Poe. E' la storia di un marinaio disperso dopo un terribile naufragio che si confronta con il destino. Racconta e rammenta tutta la sua esistenza, i suoi viaggi, le avventure vissute, i sogni e le visioni di tutta una vita. Il titolo dell’album prende spunto anche dal devastante maremoto del 1634 che ha distrutto una vasta area sulle coste del mare del Nord.

Quanto è difficile essere una band underground nel vostro paese? Quali tipi di problemi trova una band che fa musica di nicchia nel suonare, organizzare concerti, fare promozione..
Non ci sono reali difficoltà ad essere una band underground in Olanda. Come ben sai, siamo un paese che ha dato i natali al grande Roadburn Festival che ospita ogni anno il meglio del panorama mondiale doom-sludge-stoner e di musica sperimentale e questo nel corso degli anni ha creato un sottobosco di band e locali molto attivo. Del resto noi ci accontentiamo a fare pochi show durante l’anno e non possiamo lamentarci perché sono sempre tutti molto intensi e con una buona affluenza proprio per il fatto che il pubblico segue ed è interessato a supportare anche le realtà locali meno conosciute.

Originariamente ‘1634’ è uscito nel 2010 interamente autoprodotto. Come è avvenuto poi l’incontro con la Aestethic Death , etichetta che ha ristampato l’album?
Il boss dell’etichetta ha scritto una recensione dell'album per doometal.com. Un giorno ci ha contattato dicendoci che il mondo aveva bisogno di ascoltare ‘1634’ e che la Aestethic Death Records era pronta ed entusiasta a dare larga visibilità alla nostra musica, più di quanto avevamo fatto noi con le nostre cento copie stampate in edizione limitata. Stu è un grande amico e gli siamo grati per quanto sta facendo per noi.

Ci sono numerosi stili all’interno delle canzoni. Influenze doom , sludge e molte parti prog anni settanta. E’ una mia impressione o siete amanti di questi generi?
Siamo fans sfegatati di tutte queste correnti musicali. Infatti ultimamente stiamo ascoltando molto materiale doom e prog. Amenra, Pink Floyd, Chelsea Wolfe, Swans e Neurosis.

Ho trovato molto interessante l’uso del violino nell’economia del songwriting, soprattutto in ‘Siren’. Una personale interpretazione del gothic metal. Quanto è importante per voi confrontarvi con altre situazioni musicali anche lontane dal vostro background?
Siamo stati paragonati a gruppi come My Dying Bride ed Anathema ma l’unico aspetto gothic che gli Ortega amano sono le opere di scrittori come Lovecraft e Poe. La musica non ha nulla a che vedere con influenze gotiche. Non so perché alcuni ci accostano anche a questo stile. La maggior parte degli ascoltatori ci ha definito post metal o post rock e ci avvicina a band come Isis, Neurosis e Cult Of Luna ma sinceramente neppure noi sapremo mai come descriverci. Potremmo definire il nostro stile ocean doom metal! La cosa fondamentale per noi quando componiamo, è quella di creare determinate atmosfere e situazioni musicali che poi l’ascoltatore interpreta a seconda dei propri canoni. Sono sostanzialmente emozioni messe in musica che vengono recepite in modo diverso da ognuno che ci ascolta. Stiamo cercando di arricchire questa situazione anche in ambito live, supportando i nostri concerti con dei filmati durante l’esibizione, in modo da regalare all’ascoltatore una visione d’insieme il più completa possibile.

Cosa potete dirci della scena olandese?
E’ molto attiva. Non ci sono troppe band doom sludge stoner ma quelle che abbiamo sono molto valide. Al nord dove risiediamo la scena underground è molto viva anche se non è troppo estesa. Al sud invece la situazione è diversa. Qui la scena è più grande, ci sono molti locali anche piccoli ma professionali che fanno concerti tutte le sere ed il pubblico può apprezzare moltissime band di svariati stili. Le band che apprezziamo maggiormente sono Herder, Tekhton, Moran e Menhir che sono tre quarti degli Ortega!

Ho trovato molte similarità con gli Opeth principalmente nelle growl vocals ed in alcuni parti in ‘Chaser’. Sono stati una reale influenza per voi?
Non saprei cosa dirti. Penso che ‘Blackwater park’ sia il loro miglior album di sempre ma non ritengo gli Opeth una nostra grande influenza. E’ innegabile che siano una band molto influente ma questo può succedere un po’ per tutte i grandi gruppi che hanno composto capolavori. Quando componemmo ‘Chaser’ per esempio ascoltavamo molto gli Unsane e roba simile.

Quali sono le vostre mosse per il futuro?
Attualmente stiamo scrivendo nuovo materiale per il prossimo album. Non posso dire altro di più preciso al momento. Il nostro ultimo EP, ‘The Serpent Stirs’, che è uscito solo su cassetta per la Tartarus Records, sarà stampato in vinile in primavera dalla Narshardaa Records solo per il mercato tedesco. Stiamo programmando anche alcuni show ed un piccolo tour in Germania, Belgio e Regno Unito per il prossimo anno.

(parole di Richard Postma)

Ortega
From Olanda

Discography
1634 (2010)