-Core
Dogs For Breakfast
Italia
Pubblicato il 28/04/2013 da Gabriele Oltracqua

Come è nato ‘The Sun Left These Places’?
In maniera totalmente naturale, come ormai nostra consuetudine. I pezzi sono nati e cresciuti, la gestazione è stata piuttosto lunga ma ha dato i suoi frutti.

Dall’esordio a questo disco sono passati circa tre anni e le differenze a livello di songwriting sono sostanziali…
Sono cambiate molte cose ma penso che un importante filo conduttore tra 'Rose Lane Was Tucker’s Girlfriend' e il nuovo album sia chiaro. E’ cambiato molto, tra cui il suono, le strutture dei pezzi e il fatto che con questo disco abbiamo sperimentato un po' ma penso che l’approccio e lo stampo siano sempre i nostri.

Non solo la furia hardcore che è nel vostro codice genetico ma anche tanto noise ed arrangiamenti che toccano mondi più oscuri e dilatati. Una nuova forma di rumore?
Come si diceva in precedenza la matrice è quella che ci contraddistingue e che ci portiamo dietro da sempre, ma è inevitabile che le contaminazioni e le diverse sfumature vengano fuori, forse questa volte si è verificato più che in altre occasioni.

La produzione è grezza, molto potente e sporca il giusto. Come sono avvenute le recording sessions?
Il suono ruvido è quello che volevamo. Abbiamo registrato in analogico su bobina, le basi degli strumenti in presa diretta, come sempre d’altronde, ci piace questa dimensione quasi “live”. E' un modo per trasportare sul nastro tutta l’energia che si ha dal vivo su un palco.

Quanto è difficile essere una band come i Dogs for Breakfast in provincia?
Ormai è difficile essere una band ovunque. Non è il provenire o appartenere alla scena di una città l’elemento che possa dare maggiori possibilità ad una band. Tutto è molto standardizzato e chi si interessa di musica può arrivare facilmente ovunque. Peccato che siamo sempre meno.

Perché il sole dovrebbe abbandonarci?
L’intero disco è un insieme di sguardi su scenari, situazioni, storie che hanno avuto o avranno nell’immediato, in un modo o nell’altro, epiloghi tristi, funesti, destabilizzanti e disastrosi. Proprio come quelli che potrebbero essere determinati in una visione collettiva, rivolta all’umanità, dalla scomparsa del sole.

Mi pare di capire che i testi abbiano una certa rilevanza nell’economia artistica della band. Quanto è importante il lato lirico in una band come la vostra?
Il testo è fondamentale. E’ complementare alla musica, senza le parole l’opera sarebbe incompiuta. Con i testi è possibile aggiungere elementi a volte apparentemente estranei a quel che solo la musica potrebbe esprimere. In questo disco, oltre al filo conduttore di cui si parlava prima, (l’oscurità, la morte, la paura, la corsa verso la salvezza), c’è un testo dedicato a Billie Holiday ('The Lady'), un tributo a Skip James ('Cypress Grove Blues') e una struggente storia d’amore ('Red Flowers').

Prima facevate parte degli Slaiver e quindi come musicisti siete abbastanza navigati. Come giudicate la scena di adesso rispetto a quella di qualche anno fa?
Era deludente allora e oggi lo è ancora di più perché non è supportata. Negli anni tantissime band valide hanno mollato e credo che ultimamente il livello qualitativo si sia abbassato notevolmente, i parametri di giudizio non sono più obiettivi, l’interesse verso la musica è calato e l’ascoltatore valuta le band dai “mi piace” su Facebook. La morte della musica e di qualsiasi scena.

Se doveste scegliere con quale band andare in tour con chi vorreste condividere il tour bus?
I Black Sabbath di quaranta anni fa.

I dischi non si vendono più come una volta e le band underground fanno sempre più fatica ad andare avanti. I motivi sono moltissimi. Secondo voi quali sono le cause di tutto questo?
La musica non è più attraente, le nuove leve non hanno voglia di farsi coinvolgere, tutto quello che era compreso nell’ascoltare la musica anni fa: andare ai concerti, comprare i dischi, scoprire nuove band, ora è stato sostituito da altre cose. La gente preferisce scaricarsi il disco seduta sul divano e passare le serate avendo intensi rapporti con la console. La sua parte la sta facendo anche questa benedetta “crisi”.

Nell’album ci sono diverse parti molto più lente e dilatate rispetto all’ep. I Dogs For Breakfast in futuro rallenteranno?
E chi lo sa? Forse..

Passione, attitudine, sacrificio. Quante e quanto di queste caratteristiche sono presenti nei Dogs for breakfast e quanto sono importanti o superflue in una band che fa musica pe(n)sante?
Sono tre caratteristiche importanti, fondamentali e che muovono i Dogs for Breakfast da sempre. Per noi è totale dedizione.

Ultime parole famose..
The Sun Left These Places...

Dogs For Breakfast
From Italia

Discography
The Sun Left These Places (2013)