Quali sono le differenze sostanziali tra My Own Private Armageddon e Obsidian ?
Sicuramente "Obsidian" è un disco più vario. In esso sono contenuti pezzi chiaramente old school ma anche midtempo tipici del metalcore che puoi sentire di questi tempi. Abbiamo cercato di fare tesoro delle poche critiche ricevute fissando anche questa volta come obiettivo primario la realizzazione di materiale pensato per il live. "My Own Private Armageddon" era nato per conquistarci un"identità e un nome a scapito di un pizzico di originalità e il cantato forse era troppo stabile sulla stessa tonalità. In questo caso invece le parti cantate sono state invece molto più curate e pensate appositamente per essere inserite nel contesto generale. Alternando sistematicamente strofa e ritornello abbiamo ottenuto dei refrain molto forti e dinamici che sono certo dal vivo emergeranno in tutta la loro efficacia.
Anche in questo album le chitarre hanno un suono spaventoso e gli arrangiamenti sono molto curati. Quali sono le produzioni recenti che avete preso come esempio ?
Ti ringrazio. Questo significa che il lavoro paga e ci fa molto piacere. Per quanto riguarda le chitarre credo di potere essere buon interprete facendo nomi come Still Remains e Scar Simmetry che sono entrambi due gruppi che abbiamo ascoltato molto. Poi un album come "The Gathering" dei Testament abbia sempre un peso non indifferente. Per la batteria c"è stata una scelta precisa di evitare il classico suono triggerato di oggi cercando di ottenere suoni più naturali e rock possibili. Per la voce infine posso dirti che una mia influenza importante a livello di produzione è senza dubbio Brendan Schieppati dei Bleeding Through che è davvero un mostro in tal senso.
Parlaci del video di Fuel For My Hatred. Delirio puro. L"avete registrato con degli amici ?
Si l"idea del video è nata in una delle tante serate passate a bere con gli amici. Abbiamo invitato un sacco di gente e studiato il modo di rendere il tutto più "tamarro" e divertente possibile. Addirittura un nostro amico ci ha preso sulla parola e si è presentato vestito da giocatore di football americano. Come puoi vedere con i tuoi occhi e" un pogo assurdo..
Vi definite death metal ma è chiaro che l"influenza hardcore emerge nella vostra musica. Sembra quasi che vogliate staccarvi dalla scena metalcore ma in qualche modo ne veniate comunque risucchiati..
Non nego che in passato abbiamo approfittato dell"etichetta metalcore per farci conoscere. Non trovo nulla di sbagliato nello sbattersi il più possibile per realizzare i propri sogni. Poi anche se il gruppo è nato con l"idea di suonare death metal tout court non possiamo cancellare anni di background hardcore che comunque fanno parte di noi stessi. Se guardiamo all"estero vediamo tanti gruppi che sembrano fatti con lo stampo sull"esempio dei Killswitch Engage. Il nostro stimolo è chiaramente quello di farci notare cercando di distinguerci il più possibile. In ogni caso non potremmo mai inserire parti melodiche perchè perderemmo da subito dei membri eheh..
Per quanto vi riguarda conta di più la tecnica o l"attitudine ?
Di riflesso risponderei l"attitudine però la tecnica ti pone sempre su un gradino più alto. Personalmente amo vedere sul palco quei musicisti che pur essendo in grado di fare i "numeri" si contengono e si concentrano sopratutto sull"impatto e il feeling.
I testi parlano ancora di auto-distruzione e rassegnazione ?
Non c"è più l"idea del concept come per il debutto. Ho cercato di apportare qualcosa di nuovo riferendomi sopratutto alle mie esperienze personali. La scorsa estate ho avuto un brutto incidente nel quale ho perso la milza. Questo mi ha portato a scrivere testi come "The Blessing" che parla di come si può arrivare a farsi del male ma anche come "Back From The Grave" che descrive il processo di ricostruzione fisica e psicologica. Per il testo di ‘More Horror Is To Come’, che tra l"altro è legato anche all"artwork del disco, ho preso ispirazione da figure letterarie come W.B. Yates e in particolare la sua poesia "The Second Coming" oppure dalla piece teatrale "Homebody/Kabul" di Tony Kushner. Il riferimento non certo casuale è alla guerra dell"Iraq, un tema molto vicino e decisamente vergognoso. Da tutte le parti si invocano guerre e alleanze in nome di Dio quando invece sono solo interessi economici a scatenare certi meccanismi e alla fine esclusivamente i poveracci a rimetterci la vita. ‘Daydream Addiction’ è invece una riflessione su come si possa ancora sognare ad occhi aperti cose che non si possono avere in un sistema di marketing perfetto come quello attuale dove tutto è immagine e ti viene proposto secondo schemi precisi e collaudati. In tal senso ti consiglio "Valparaiso" di Don De Lillo.
Pensi che ci siano altri gruppi italiani meritevoli di esportazione come gli Slowmotion Apocalypse ?
Direi sicuramente i Dufresne che pur facendo un genere totalmente diverso stanno ottenendo ottimi riscontri. Poi To Kill e Browbeat che da anni sono in prima linea. Aggiungerei i nostri conterranei Raintime che sono appena usciti per Lifeforce con un album di tutto rispetto. In generale in Italia ci sono tanti gruppi che sanno suonare ma quello che manca spesso è l"attitudine giusta nel fare le cose.
Com"e" nata la collaborazione con Tomas Lindberg ?
Tomas è una vecchia conoscenza di Nicola e Tommaso che avevano suonato insieme ai The Great Deceiver quando stavano ancora nei ToDieFor. Per questo disco volevamo dei guest che comunque funzionano sempre bene a livello promozionale e abbiamo pensato a lui considerato il fatto che è un"icona del genere e una persona assolutamente alla mano e molto professionale. Una volta contattato si è subito detto disponibile e il problema è stato solamente quello di ritagliarsi uno spazio tra i tanti impegni. Pensa che adesso sta studiando per diventare professore..
L"idea di realizzare una cover di Be Quick Or Be Dead invece di chi e" stata ?
E" dura rispondere. Io e Tommaso (batteria) litighiamo ancora per stabilire a chi per primo sia venuta l"idea. In ogni caso la nostra versione è molto swedish e l"apporto di GL Perotti è stato davvero importante.
Che idea vi siete fatti fino adesso del music business ?
La considerazione principale è che in tutto il meccanismo che ruota attorno alla musica la band è quella che ci rimette più di tutti. Come Slowmotion Apocalypse abbiamo sempre seguito una politica "do it yourself" di derivazione hardcore e assieme alla Scarlet Records curiamo ogni aspetto del gruppo da soli. Non abbiamo un management e pensiamo che al momento questa sia la situazione ottimale. Se poi in futuro vedremo che affidandoci a qualcuno potremo ricavarne benefici lo faremo ma per adesso rimaniamo così.
Che programmi avete per il tour ? Ho visto che avete fissato delle date con Mnemic e Nightrage..
Esatto. Abbiamo avuto l"occasione di far parte di questo tour e siamo molto eccitati anche perchè i Mnemic possono vantare un pubblico davvero eterogeneo. Stiamo provando tantissimo in questi giorni e speriamo di fare una bella figura. Pensa che il nostro batterista ha dovuto rinunciare al posto fisso di lavoro per potere partire con noi. Questo ti dimostra quanto crediamo nel gruppo e nel disco.
(parole di Albi)