-Core
Laura Carbone
Germania
Pubblicato il 25/03/2014 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei sapere com'è nato il tuo rapporto con la Germania?
Mio padre è arrivato in Germania assieme alla sua famiglia quando era ancora un ragazzo perché volevano farsi una vita qui. Mentre i suoi genitori qualche anno dopo sono ritornati in Sicilia, lui invece ha deciso di rimanere in Germania perché aveva trovato l'amore. Così si è costruito una famiglia. Io quindi sono nata e cresciuta in Germania. La Sicilia per me rappresenta un pezzo della mia patria, parte della mia famiglia vive lì e da qualche tempo a questa parte anche io vado a trovarli regolarmente.

Quali sono le differenze sostanziali tra la cultura italiana e quella tedesca a tuo modo di vedere?
Gli italiani sono un popolo molto caldo, spontaneo e pieno di temperamento. Ho l'impressione che in Italia ci si fidi molto di più del proprio intuito e delle proprie emozioni rispetto che in Germania. Le virtù principali della Germania sono a mio parere la puntualità, il senso dell'organizzazione, ma anche la discrezione e la riservatezza. Anche se inconsapevolmente, di entrambe le culture io racchiudo in me molti aspetti, sia positivi sia negativi.

Musicalmente parlando trovi che ci siano più opportunità di emergere?
Questo è un paragone che purtroppo non sono davvero in grado di fare. Ma in realtà devo ammettere che i testi cantati in italiano sono molto più apprezzati all'estero rispetto a quelli in tedesco. Ciò dipende sicuramente dal fatto che la lingua italiana ha una melodia stupenda. Il pop italiano viene trasmesso in Germania ogni giorno! In Italia invece non ho mai sentito finora alla radio una canzone tedesca! Anche se so per esempio che in Italia siete molto entusiasti delle band tedesche che cantano in inglese, come per esempio i Liquido.

Puoi riassumere in breve la tua esperienza con i Deine Jugend?
Nel 2008 ho creato la band con Bonassis. Dopo un demo, abbiamo pubblicato nel 2010 il nostro album di debutto “Wir Sind Deine Jugend” (Noi siamo Deine Jugend - “deine Jugend” significa “la tua giovinezza”) e abbiamo fatto dei tour in Germania, Austria, Svizzera e persino in Italia. Nel 2012 abbiamo fatto alcuni show con i nostri idoli, i DAF. L’anno scorso abbiamo pubblicato il nostro secondo album “Serotonin”, che per molte settimane è stato al primo posto delle alternative chart europee.

Pensi che il cantato in tedesco possa limitarne l'esposizione fuori dal territorio tedesco?
Ne sono convinta! Sono del parere che la lingua tedesca non sia necessariamente la lingua più bella che esista, se non si è in grado di comprenderla. Ci sono sempre delle eccezioni, come per esempio i Rammstein. Loro però usano proprio questa lingua dura per sottolineare il loro messaggio e la loro musica, cosa che all'estero è molto apprezzata.

Come è nata l'idea di un progetto solista?
Nell'estate del 2012 è nato in me il desiderio di esprimermi in altri modi. Sapevo che nella band Deine Jugend non ci sarebbe stato posto per il tipo di musica che avevo in mente. Il mio produttore, nonché ottimo amico, Bonassis mi ha aiutato a trasformare questa mia visione in realtà. Mi ha fatto bene prepormi e vivere delle nuove sfide. Inoltre nutrivo il desiderio di suonare di più all'estero e di poter esprimere le mie emozioni in inglese.

Quali ritieni che siano le differenze principali tra questi brani e quelli di 'Serotonin'?
Direi che non ci siano semplicemente differenze sostanziali, ma solo differenze pure! L'unica cosa in comune è che per i singoli, così come in Deine Jugend, io continuo a comporre testi e musica e Bonassis è il produttore. Altrimenti è stata una mia decisione consapevole quella di fare qualcosa di completamente diverso, avvicinarmi appunto a un genere nuovo senza lasciarmi minimamente influenzare dal passato.

Quanto tempo hai impiegato per comporre e registrare i brani di 'Stigmatized'?
Per le canzoni del demo ho impiegato molto tempo, dall'estate del 2012 all'autunno del 2013, quindi un anno. Ciò dipende anche dal fatto che contemporaneamente abbiamo registrato l'album Serotonin. Ho quasi pronto il mio album di debutto e spero di avere presto l'occasione di pubblicarlo. Lavoro notte e giorno per riuscire a completarlo il più in fretta possibile. Mi manca solo un'etichetta discografica anche se forse opterò per una regia autonoma, così come è stato per il mio ep.

Dove si sono svolte le registrazioni?
Queste canzoni sono state registrate nel Rock Stage di Bonassis a Sinsheim, in Germania. Ci siamo incontrati regolarmente per le nostre sessioni e abbiamo lavorato davvero bene come team.

A livello di produzione ti sei ispirata a qualche album in particolare? Quale suono volevi ottenere?
Trovo che il suono alternativo degli anni novanta sia estremamente avvincente. Per il resto, mi sono lasciata ispirare soprattutto da PJ Harvey, The Breeders, ma anche dagli Smashing Pumpkins. L’autrice di ‘Dry’ è un esempio sotto ogni punto di vista. Amo la sua musica, le sue composizioni, i suoi testi, la sua attitudine e il modo in cui vive il suo business.

Adesso prova a recensire i quattro brani dell'ep con un breve commento per ciascuno...
‘Stigmatized’ – E’ il mio brano preferito. Amo il suono della chitarra, il ritmo e la melodia. Amo la storia che viene raccontata e che abbiamo rappresentato nel video.
‘Drive By Shooting’ – Parla di un'amicizia tradita, un grande coro e le sue melodie sempre in primo piano.
‘Exes’ – E’ una sorta di dolce-amaro. Una dolce “non-ode” a tutte le ex.
‘Plan Of Attack’ - Un brano su tutte quelle notti dopo di cui si hanno ricordi solo sfumati, con molto caos e rumore.

Il video di 'Stigmatized' è stato girato presso il Lago di Como. Come mai hai scelto questa location? Chi lo ha girato? Puoi darci qualche dettaglio sulle riprese?
Volevo girare questo video in Italia a tutti i costi. Da un lato perché non avevo ancora visto molto del nord, dall'altro lato perché sapevo di voler mostrare montagne, valli e solitudine. In internet ho trovato una casa bellissima in cui abbiamo poi abitato e girato il video, ma il fatto che si trovasse proprio presso il Lago di Como è stato solo un caso. Quella zona è una delle più belle che abbia mai visto in vita mia. Nei giorni in cui abbiamo fatto le riprese mi è sembrato di vivere in una favola o in un film. Mi sono totalmente immersa nell'atmosfera del paesaggio e quando sono tornata a casa poi ho avuto bisogno di qualche giorno per ritornare alla quotidianeità. Il video è stato girato da un giovanissimo regista di grande talento, nonché amico, Peter Bender. Lui è stato pronto a occuparsi di questo “self-made video” assieme a me. Volevo delle scene molto spontanee, andare alla scoperta di tante nuove cose e riprendere semplicemente ciò che lì avremmo trovato. In mente avevo già la storia da rappresentare, ma molto più importanti per me erano le immagini e il paesaggio, che doveva sembrare immenso, ma allo stesso tempo farti sentire un punto minuscolo. Lì ho conosciuto una parte dell'Italia che non si può minimamente paragonare alla Sicilia, però voglio ritornarci a tutti i costi!

Pensi di portare queste canzoni anche dal vivo? Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Per la release ho già fatto il primo concerto live e ho ricevuto già le prime conferme per alcuni festival. Come giovane talento non è facile inserirsi e affermarsi nel business delle esibizioni live, ma spero che presto riuscirò a raggiungere l'Italia e il resto d'Europa.

Oltre ad essere bellissima non fai mai foto banali. Quanto è importante l'immagine per te?
Grazie per il complimento. La cosa più importante a parer mio è quella di essere completamente in pace con il proprio corpo. Altrimenti non si possono ottenere buone foto.

Il servizio per la Adidas è davvero carino. Quali altri brand di vestiti ami? Hai mai pensato di intraprendere la carriera di modella?
Questa carriera l'ha intrapresa un mio amico, ossia Stig Breu, il protagonista maschile del mio video di Stigmatized che fa la parte del mio ragazzo. Per quanto riguarda l'abbigliamento, compro e mi vesto quasi esclusivamente vintage. Per me la qualità e la durata sono fondamentali. Per le scarpe invece faccio tra l'altro sempre attenzione che siano “made in Italy”. Mi piace tantissimo la casa di moda italiana Dolce & Gabbana, ma la mia marca preferita in assoluto è Saint Laurent, attualmente in mano a Hedi Slimane, uno dei miei idoli. La moda per me non è una professione; non soddisfo al cento per cento i requisiti generali! Inoltre preferisco non stare davanti alla telecamera, cosa che il più delle volte non mi fa sentire a mio agio.

Sei interessata in altre forme d'arte oltre alla musica?
Eccome. Amo la fotografia e costringo sempre mia sorella o altri buoni amici a mettersi in posa davanti all'obiettivo. Spesso il risultato sono delle foto in bianco e nero, piuttosto oscure e inaccessibili.

Puoi descriverci il tuo giorno medio?
Ho la fortuna di vivere ogni volta un giorno avvincente e sempre diverso da quello precedente, non conosco la routine. Spesso però la mia giornata prevede una buona colazione, sport e tanta musica.

Laura Carbone
From Germania

Discography
Sirens (2015)
Empty Sea (2018)