-Core
Plunge
Fever Ray
Mute - Rabid
Pubblicato il 17/11/2017 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Wanna Sip
02. Mustn't Hurry
03. A Part Of Us
04. Falling
05. IDK About You
06. This Country
07. Plunge
08. To The Moon And Back
09. Red Trails
10. An Itch
11. Mama's Hand
Songs
01. Wanna Sip
02. Mustn't Hurry
03. A Part Of Us
04. Falling
05. IDK About You
06. This Country
07. Plunge
08. To The Moon And Back
09. Red Trails
10. An Itch
11. Mama's Hand

Un sussulto improvviso, una pubblicità che rimane impressa più delle altre, la classica copertina che lascia il segno e finalmente Karin Dreijer Andersson è tornata a pubblicare materiale con il suo progetto solista e ancora una volta è destinata a sorprendere. L’eco di ‘If I Had A Heart’, utilizzata anche come tema principale della serie televisiva ‘Vikings’, non si è affatto placato ma l’impeto compositivo di ‘Shaking The Habitual’, capolavoro assoluto da molti indicato come il testamento spirituale dei The Knife, è stato troppo forte per non condizionare queste canzoni. Undici canzoni che, coincidenza vuole, siano state immesse sul mercato digitale, quasi a tradimento, poco dopo ‘Live At Terminal 5’, la celebrazione di uno dei tour più innovativi degli ultimi tempi. Così ‘Plunge’ - che vede la partecipazione di produttori quali Paula Temple, NÍDIA, Tami T, Deena Abdelwahed, Johannes Berglund e naturalmente Peder Mannerfelt – si distingue fin da subito per elitarietà e raffinatezza, tenta un pallido approccio radiofonico con ‘Wanna Sip’ e ‘A Part Of Us’ e prosegue nella strada dell’identificazione dance-queer che location surrealiste come Stoccolma, Berlino, Mosca e New York sembrano ben rappresentare. Meno BDSM e più trasversale, meno intimità e più desiderio di compiacere chi non teme di vivere un’esistenza parallela. Un verbo politico e spaziale, riprendendo il singolo ‘To The Moon And Back’ che pare citare il Duca Bianco; uno stimolo ad accrescere la peculiarità del processo creativo in risposta alla crisi dell’industria musicale. In quest’ultimo aspetto Fever Ray è quanto di più celestiale si possa chiedere, con i suoi video disturbanti che sembrano volere allontanare il pubblico, le irriverenti movenze industrial-goth ed i retaggi di bjorkiana memoria ma soprattutto con un piglio alternative che nessun altro personaggio del settore electro-pop, techno o IDM pare possedere. ‘Mustn’t Hurry’ cita ‘Deep Cuts’, ‘IDK About You’ è la sua risposta alle ultime tendenze dei dancefloor mentre il violino di Sara Parkman impreziosisce ‘Red Trails’ e spalanca la porta sulla possibilità di realizzare uno spettacolo differente dal vivo. Un altro monile prezioso, non solo in apparenza insanguinato, senza limiti di gender, colore e cultura.   

Fever Ray
From Svezia

Discography
Fever Ray (2009)
Plunge (2017)
Radical Romantics (2023)