Preferisco evitare qualunque digressione sui messaggi di Glen Benton e le sue 'accidentali' sventure che guarda caso si moltiplicano sempre nel periodo promozionale di un disco. Volendo parlare soltanto di musica 'The Stench Of Redemption' è senza dubbio la migliore release dei Deicide da tempo immemore. Forse addirittura dal ferale 'Once Upon The Cross' che ancora turba le nostre putride coscienze in illusoria ricerca di assoluzione. Decisivo si rivela l'ingresso nella band di Jack Owen (Cannibal Corpse) che ha certamente contribuito alla maggiore varietà e compattezza dell'album con i suoi riff assassini. Lo stesso Benton alleggerito dall'intero peso compositivo può permettersi di vomitare sangue e profezie sataniche attraverso brani eseguiti alla velocità della luce ('Death To Jesus' e 'Homage For Satan' sono titoli che non lasciano spazio a molti dubbi). Finalmente i Deicide si avvalgono poi di una produzione che oltre a costruire, mattone dopo mattone, il caratteristico muro sonoro si preoccupa anche di dare ai rari stacchi melodici e agli assoli una luce diversa. Di questo contrasto vive 'The Stench Of Redemption'. In questo alternarsi subdolo e maligno si nasconde il marcio odore della redenzione.