Con le debite accortezze del caso, ascoltare ‘The Banished Heart’ mi ha provocato lo stesso effetto di quando uscirono ‘Deathshead Extermination’ e ‘The Hollowing’ dei Crisis. In quel caso era Karyn, la sua voce, la sua presenza fisica, il suo spirito esplosivo ad attrarre la mia attenzione mentre nello specifico è una figura di colore, dotata di dreadlocks e occhi profondi, dal nome Cammie Gilbert. Con questo terzo lavoro in studio, gli Ocean Of Slumber e la Century Media fanno centro e buona parte del merito è da assegnare a Dobber Beverly che ha saputo selezionare il materiale più adatto alle qualità della sua cantante, cosa che non era sempre accaduta in ‘Winter’. La materia trattata è un progressive metal dalle tinte gotiche, i riferimenti a Paradise Lost e Anathema sono evidenti, ed i texani mostrano di essere cresciuti anche in concretezza, e di conseguenza capacità di trasportare l’ascoltatore lontano. Molto lontano. ‘The Decay Of Disregard’ e ‘Fleeting Vigilance’ settano gli standard dell’intera release, la title track è un monolite che si fissa in testa per tutta la durata dell’album e pezzi come ‘The Watcher’, ‘A Path To Broken Stars’ e ‘No Color, No Light’ differenti modi di avvicinarsi ad una band che ha tutto per entrare nella storia.