Il successore di ‘Of Ghosts And Gods’ è una raccolta di ottimi pezzi che sono stati assemblati con minore coesione e omogeneità rispetto al passato. Inoltre l’album patisce in maniera evidente la scelta di auto-prodursi nella solitudine della foresta canadese. Negli anni il chitarrista Jean-François Dagenais ed il batterista Oli Beaudoin hanno assimilato conoscenze importanti in ambito di ingegneria sonora eppure un giudizio esterno avrebbe aiutato a selezionare il materiale ed imporsi in una concorrenza che, anche semplicemente all’interno della Nuclear Blast, si è fatta sempre più ardua. Alcuni ritocchi li ha apportati Jay Ruston (Anthrax, Stone Sour) ma in generale sarebbe stato apprezzabile un po' più di coraggio. ‘Guillotine’ e ‘Outsider’ inaugurano la scaletta con la giusta dose di violenza e ‘And Then I Saw Blood’ è il tipico pezzo che dal vivo potrebbe essere sviluppato in maniera ulteriore e diventare un classico della band. Il cantato di Maurizio Iacono, che paradossalmente sta ottenendo maggiore riscontro con il progetto parallelo Ex Deo, emoziona e lacera dentro come ai bei tempi e gli appassionati di death metal melodico adoreranno pezzi come ‘The Last Breath I’ll Take Is Yours’ e ‘Achilles Heel’ ma ‘Meditations’ non vale i migliori capitoli di una discografia che ha imposto i canadesi all’attenzione dello scenario internazionale.