-Core
Aviary
Julia Holter
Domino
Pubblicato il 15/11/2018 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Turn the Light On
2. Whether
3. Chaitius
4. Voce Simul
5. Everyday Is an Emergency
6. Another Dream
7. I Shall Love 2
8. Underneath the Moon
9. Colligere
10. In Gardens' Muteness
11. I Would Rather See
12. Les Jeux to You
13. Words I Heard
14. I Shall Love 1
15. Why Sad Song
Songs
1. Turn the Light On
2. Whether
3. Chaitius
4. Voce Simul
5. Everyday Is an Emergency
6. Another Dream
7. I Shall Love 2
8. Underneath the Moon
9. Colligere
10. In Gardens' Muteness
11. I Would Rather See
12. Les Jeux to You
13. Words I Heard
14. I Shall Love 1
15. Why Sad Song

Un disco molto “islandese” in grado di rapire dal primo all’ultimo istante, nonostante si tratti di un doppio e non certo di breve durata, quello con il quale la cantautrice californiana si riaffaccia sul mercato ad un anno circa di distanza da ‘In The Same Room’. Il successo internazionale di ‘Have You In My Wilderness’ non l’ha cambiata e, nella sua ricerca melodico-atmosferica, dimostra di saper leggere alla perfezione il tempo nel quale “sopravvive”, sia dal punto di vista socio-politico che da quello artistico. Scorrendo le tracce di ‘Aviary’ vi ritroverete immersi in un universo di chamber pop, musica medievale, drone, field recordings e psichedelia morbida. Spesso la Holter si distacca dai suoi nomi tutelari, su tutti Robert Wyatt e Scott Walker, ed abbraccia un suono più etereo che a molti potrà ricordare alcune cose di JFDR, Sóley e ovviamente Björk però la personalità delle strutture armoniche e la capacità di trascinare l’ascoltatore senza mai esagerare in volumi o trucchi tecnologici sono entrambe disarmanti. Nell’era di Spotify e YouTube, parecchi verranno colpiti da ‘I Shall Love 2’ ma focalizzarsi solamente su un pezzo sarebbe un grave errore perché l’autrice ha immaginato prima e realizzato poi un vero e proprio viaggio multidimensionale, una sfida sia per lei che per il pubblico tra polifonia medievale, spiriti ancestrali, case maledette e poemi di diversa natura. ‘Turn The Light On’ e ‘Whether’ segnano un inizio strepitoso, al limite dell’ambient marziale, poi ci s’imbatte in ‘Chaitius’ ed il songwriting leggero ma mai banale del passato riemerge fortissimo. I suoni ottenuti assieme a Kenny Gilmore sono organici e fluidi (‘Another Dream’) ed allo stesso tempo rivestiti di abiti d’epoca (‘Les Jeux To You’).

 

Julia Holter
From USA

Discography
Tragedy (2011)
Ekstasis (2012)
Loud City Song (2013)
Have You in My Wilderness (2015)
In the Same Room (2017)
Aviary (2018)