Dietro alla pubblicazione di un album ci sono tante scelte che esulano dal songwriting. Da quella del produttore a quella dell’etichetta, dalla release date alle collaborazioni e così via. A volte album ottimi vengono penalizzati da scelte sbagliate, più o meno colpevolmente, ed in altri casi accade il contrario ovvero album discreti ricevono consensi superiori alle attese grazie all’opportunità delle decisioni prese dalla band in questione. Quest’ultimo è il caso di ‘Hexed’, un album privo di filler e cali di tensione che non cambierà la storia dei finlandesi ma che potrebbe riscuotere un gradimento maggiore del previsto grazie a tutta una serie di mosse azzeccate. Per prima cosa l’album si presenta bene; l’artwork di Denis Forkas è in linea con la storia dei Children Of Bodom e trasmette quel giusto senso di inquietudine che ha caratterizzato i classici della loro carriera. In seconda istanza Mikko Karmila ha donato agli autori di ‘Follow The Reaper’ e ‘Hate Crew & Deathroll’ un sound moderno e compatto. Le tastiere sono state registrate con Janne Wirman e ricoprono un ruolo fondamentale negli arrangiamenti e Daniel Freyberg dei Norther si è rivelata un’eccellente soluzione come chitarrista ritmico. ‘Under Grass And Clover’ e ‘Glass Houses’ illuminano la prima parte ma gli apici coincidono con la title track e l’accoppiata formata da ‘Soon Departed’ e ‘Knucleduster’, in grado di far commuovere i fan della prima ora ma trascinare sotto palco anche chi ha apprezzato il recente ‘I Worship Chaos’. Inutile dire che Alexi Laiho è la solita furia chitarristica e il socio in affari Jaska W. Raatikainen non sbaglia un colpo dietro le pelli.