Forse parlare di orgoglio italiano potrà passare per eccessivamente trionfalistico ma di sicuro la formazione symphonic death metal umbra ha saputo costruirsi un seguito invidiabile e misurarsi con i migliori act estremi a livello internazionale, facendo sempre una gran bella figura. Dopo il potente ‘King’, l’abbandono di Tommaso Riccardi, sostituito da Francesco Paoli che a sua volta ha lasciato la batteria a David Folchitto degli Stormlord, aveva messo in allarme i fan e creato un alone non troppo positivo attorno alla band, afflitta inoltre dal pesante furto a Göteborg. In tal senso ci aspettavamo un lavoro in studio pieno di rancore e negatività e devo ammettere che ‘Carnivorous Lamb’, singolo ambizioso come ‘Sugar’ e probabilmente il loro pezzo migliore in carriera, possiede tali caratteristiche. La produzione appare però molto live oriented e la scaletta risulta dinamica e scevra da un concept preciso. I frenetici cambi di ritmo di ‘Fury’ e ‘Pissing On The Score’ contrastano apertamente con retaggi power metal, orchestrazioni imperiose molto meno fredde rispetto al passato e reminiscenze di formazioni come Kataklysm/Ex Deo, Dimmu Borgir (‘Monnalisa’) e Morbid Angel (i sette minuti pazzeschi di ‘Embrace The Oblivion’) oltre ovviamente Coffin Birth e Hour Of Penance. La release è impreziosita dall’artwork atipico di Travis Smith e completata dalla cover di ‘Reise, Reise’ dei Rammstein, dalla Nocturnal Version di ‘The Forsaking’ e dal blu-ray live registrato l’anno passato nella natia Perugia.