Sono sufficienti pochi minuti per capire che questa band è di Boston. Non ci vuole molto e questo quarto full lenght, immesso sul mercato a cinque anni circa di distanza da ‘Power Through Terror’, possiede un imponente spirito reazionario, condito con divagazioni nel metal estremo che fanno dei Great American Ghost una delle più feroci formazioni dal vivo del momento. Alcuni ci sentiranno anche un po’ di Converge, altri sottolineeranno la valenza politica dei testi di Ethan Harrison, che ha ribadito pure in fase di presentazione quanto sia importante per loro trattare temi come la povertà, la disperazione, il degrado sociale. ‘Tragedy Of The Commons’ è una “dichiarazione sullo sfruttamento” e fa male pensare a quanti individui al mondo perdano la vita o finiscano per fare male ad altri per riuscire anche semplicemente a mangiare e sopravvivere (‘Forsaken’). Il tutto riflettendo sulle cifre abominevoli che i governi stanno spendendo, spendevano e continueranno a spendere per gli armamenti ed una serie di conflitti che vanno contro ai diritti umani. La precisione chirurgica di certi passaggi arriva alla testa al pari di quelle parole di fuoco e pezzi come ‘Hymn Of Decay’ e ‘Lost In The Outline’, resi miciali dal guitar work spaziale di Grayson Stewart e Niko Gasparrini, hanno tutto per sbaragliare la concorrenza in sede live. Un commento a parte, doveroso vista la quantità di ottime release che distribuisce, va a SharpTone Records, ormai un punto di riferimento per il settore e sempre più al passo con i tempi, senza sbracare.