Pochi discorsi. ‘Rewind, Replay, Rebound’ è l’album di cui avevano bisogno i danesi in questo momento. Un album che riprendesse le fila dopo gli ottimi ‘Outlaw Gentlemen & Shady Ladies’ e ‘Seal The Deal & Let's Boogie’ ma soprattutto un album che aggiungesse qualcosa di atipico senza perdere l’affetto dei fan di vecchia data. Si spiegano così le scelte di invitare in studio Gary Holt (Slayer, Exodus) per ‘Cheapside Sloggers’ e Neil Fannon dei Clutch per ‘Die To Live’. L’affiatamento tra Rob Caggiano e Michael Poulsen, che duetta spesso con Mia Maja, è cresciuto e l’ex chitarrista degli Anthrax completa a meraviglia l’approccio rock’n’roll, punk e psychobilly del leader, che ama i ritornelli orecchiabili ma non ha messo da parte il suo lato più heavy (‘Leviathan’). Il materiale è stato studiato appositamente per la dimensione live, assieme a Jacob Hansen, con dinamiche avvincenti, stacchi ritmici esplosivi e disegni armonici più maturi rispetto al passato. In ‘When We Were Kids’ i Volbeat rimpiangono l’innocenza perduta mentre con ‘Rewind The Exit’ sottolineano come la ricerca della perfezione sia un obiettivo vano. Più che altro hanno saputo mantenere fresca la propria proposta. Non certo una cosa da poco considerato il periodo storico che sta vivendo l’industria musicale.