La carriera degli svedesi andrebbe studiata all’università per comprendere le leggi del marketing e il ruolo dell’heavy metal nell’industria musicale. Alti e bassi continui ma anche uno stuolo di fan fedeli come pochi al mondo. Il divorzio con Nuclear Blast, avvenuto in coincidenza dell’uscita di ‘Built To Last’, un discreto album che però ha sancito un passo indietro rispetto a ‘(r)Evolution’, è stato doloroso eppure è servito a rinfrescare le idee e ritrovare lo spirito di un tempo. ‘Never Forgive, Never Forget’ inaugura la scaletta con un riff superbo, che potrebbe provenire dalle mitiche recording session del debutto, ‘Testify’ è un rip-off dei Judas Priest mentre ‘(We Make) Sweden Rock’ è un omaggio a realtà come Heavy Load, At The Gates e Yngwie Malmsteen che sono state fondamentali per la definizione dello swedish sound. Già me lo immagino dal vivo. ‘Dead By Dawn’, un anthem alla Dream Evil, e ‘Bloodline’ illuminano la seconda parte dell’album a conferma che nulla è stato lasciato a caso e che ogni pezzo è stato pensato come un potenziale singolo. Joacim Cans ha rinnovato la collaborazione con James Michael (Sixx:A.M.) e pare trovarsi a suo agio alternando passaggi heavy e chorus da arena, il guitar work di Oscar Dronjak non cala mai di qualità e David Wallin è il drummer di cui gli Hammerfall hanno bisogno per restare a certi livelli. Di sicuro questa estate l’hanno forgiata col fuoco come solo loro sanno fare.