In ‘The Stigma’ ci ricordano che ‘Boys Don’t Cry’ ma l’aspetto più emo e dark della band è ormai stato messo quasi del tutto messo da parte. Un po' perché gli inglesi, anche se il cantante e leader Patty Walters è nato in Minnesota e può vantare una pronuncia molto americana, sono cresciuti in personalità di disco in disco ed un po' perché, per fortuna oserei dire, di emo non si parla più di questi tempi. Quindi le influenze di Senses Fail e My Chemical Romance (‘The Fire, The Dark’) rimangono ma ‘The Great Depression’ si distingue come un concept moderno, molto vario e dinamico, capace di cancellare le perplessità emerse dopo l’uscita del controverso ‘okay.’. La collaborazione con Aaron Gillespie degli Underoath (‘The Reaper’) è senza dubbio uno degli highlight ma anche ‘The Wounded World’ e ‘The Question, The Answer’ promettono scintille dal vivo. E’ proprio nella dimensione live che gli As It Is devono terminare il proprio processo di crescita e coinvolgere sempre più fan, al di là dell’importanza di trattare argomenti attuali e delicati come quelli della depressione e della sanità mentale in generale.