Il symphonic black metal dei finlandesi si è evoluto parecchio in questi anni ed in fondo non sarebbe potuto essere diversamente. L’ultima fatica su lunga distanza, ‘Cypher’, risale al 2002 e nel frattempo sono usciti una raccolta, due split e l’EP omonimo che ha anticipato la release in questione. Presentato con la copertina futuristica di Adrien Bousson, ‘Cosmic World Mother’ si rivela coeso e ben prodotto ma soprattutto ha il pregio di riproporre una visione arcaica - ‘Five Of Swords’ per esempio è Emperor al cento per cento – che si è attualizzata prendendo ispirazione dagli ascolti intriganti dell’ultimo periodo (Mgla, Behemoth) e da invettive industriali. Il riffing di Teemu Saari e Timo Kontio non tradisce le attese; stona un po' la presenza di Mathias “Vreth” Lillmåns dei Finntroll, non perché non sia bravo ma perché l’era Havoc Unit è ancora nel cuore di molti fan e la dipartita di Kena Strömsholm a qualcuno non è andata giù. Grande prova invece di Kauko Kuusisalo, drummer che ricordiamo pure con Agreus e Gloria Morti, capace di esaltare i momenti più atmosferici. Resta da capire se quest’album potrà riaccendere il desiderio di misurarsi con la scena internazionale nell’anima e nel corpo di musicisti che non hanno nulla da invidiare ai primi della classe.