Assieme ai ‘Bellissimi Difetti’ de La Municipàl e ‘Tutti Amiamo Senza Fine’ dei Siberia, che purtroppo hanno annunciato di esseri sciolti, ‘Sopravvivere Agli Amanti’ è il disco indie italiano che più è riuscito ad emozionarmi negli ultimi tempi. È un disco, ma è come se fosse un libro. Se ne scorre le pagine, se ne coglie sfumature continue, parole che passano quasi inosservate ma poi lasciano il segno, e se ne desidera amaramente scoprire il finale. La voce di AmbraMarie, passata pure da X Factor, vale da sola l’acquisto e il frequente utilizzo di sonorità orientali rende l’ascolto estremamente intrigante. A volte i pezzi sono molto riflessivi, quasi cantautorali e dal sapore di casa, mentre in altri frangenti emerge l’esuberanza della cantante, supportata da Raffaele D’Abrusco, richiamando alla mente Giorgia Rossi Monti dei Manitoba. Sullo sfondo atmosfere noir alla Jim Jarmush, sintetizzatori, archi e pianoforte per un’autoproduzione che non ha nulla da invidiare alle uscite più pubblicizzate del settore. Si passa da ‘Una Canzone Felice’ a ‘Una canzone Dei Doors’, da ‘Sfacelo Azzurro’ a ‘La Mia Amsterdam’, con Filippo Cornaglia, musicista di fiducia di Niccolò Fabi che ha prodotto pure le parti di batteria di Mattia Degli Agosti, in veste di ospite. Siamo in Italia e di conseguenza è difficile fare proclami, di sicuro però sentiremo parlare ancora di questi ragazzi che hanno dato alle stampe una piccola gemma melodica da ascoltare fino alla noia.