Nel corso della sua lunga carriera, Bruce Soord ha reso il suo songwriting sempre più malinconico ma allo stesso tempo accessibile, e gli appassionati di progressive rock ne hanno apprezzato i ricami moderni e l'influenza dei Radiohead, oltre naturalmente alle magie dietro alle pelli di Gavin Harrison (Porcupine Tree). In attesa della ripresa dell'attività live, non c'è niente di meglio che lasciarsi alle spalle il grigiore quotidiano con questa raccolta di tutte le sessione acustiche trasmesse in live streaming per promuovere l'ultimo lavoro di inediti uscito a settembre. Il pregio maggiore di queste performance realizzate durante i vari lockdown è la capacità di offrire uno spaccato sui vari arrangiamenti delle canzoni più belle degli inglesi e di alcune del repertorio solista, resi più semplici ed essenziali ma non per questo meno efficaci. Al contrario, nel corso degli anni, Soord è cresciuto moltissimo nella capacità di connettersi con il proprio pubblico e ora è davvero abile nel creare un legame emotivo. Nella soffitta della sua abitazione nel Somerset ha creato uno studio professionale con chitarre, pedali, looper e microfoni per rendere l’esperienza il più prossima possibile a quella dei concerti che tanto ci mancano ed il risultato è eccellente. Come di consueto quando si parla di uscite della Kscope, ‘The Soord Sessions Vol. 1-4’ è accompagnato da un magnifico libretto di quasi cinquanta pagine con note specifiche, dettagli tecnici e fotografie su ciascuna sessione. Un momento di riflessione in chiave unplugged che serve soprattutto a prendere tempo e decidere con calma se promuovere come si deve ‘Versions Of The Truth’ oppure completare un altro studio album.