Una gradita sorpresa il nuovo album dell’attore texano - premiato a Cannes per la sua interpretazione nel magnifico Nitram di Justin Kurzel ma che ricordiamo pure in Contraband, Get Out e Twin Peaks – che ha completato il materiale a Albuquerque, New Mexico, mentre l'attore era impegnato con le riprese di Finch. ‘Gadzooks Vol. 1’ è stato registrato con lo stesso team del precedente ‘The Mother Stone’, eppure presenta un profilo meno oscuro, a dispetto del video del singolo ‘Bogie’, e più orientato verso la psichedelia ed il folk pop degli anni settanta. La produzione è stata curata da Nic Jodoin, attivo tra gli altri con Black Rebel Motorcycle Club e The Black Lips, presso il Valentine Recording Studio di Los Angeles e Caleb anche stavolta ha saputo trasportare in musica le voci che riecheggiano abitualmente nella propria testa, evolvendo in maniera considerevole un approccio eclettico, sperimentale, a tratti bizzarro ma anche riflessivo e profondo. In scaletta vengono citati con dovizia di particolari T-Rex, David Bowie, Brian Eno e Spacemen 3 e pezzi del calibro di ‘Never Wet’, ‘The Loon (A Gate Away)’ e ‘Gloria’ possiedono tutto ciò che serve per consacrare questo artista anche in un ambito nel quale avrebbe potuto restare incompreso o addirittura farsi male. Un passo in avanti significativo rispetto al debutto ed una delle uscite più originali di un catalogo ambizioso come quello di Sacred Bones.