Ascoltando a più riprese quest’album, il quarto in carriera per gli americani, sono arrivato alla conclusione che si tratti della colonna sonora perfetta per un autunno tra i più decadenti e miseri di tutta la nostra esistenza. Un immaginario ben descritto dalla copertina di Zdzislaw Beksi?ski (Behemoth, Bell Witch) e dal videoclip di ‘Convince Me To Bleed’, girato da Austin Scherzberg. Le registrazioni si sono svolte presso il Tree Speak Recording Studio di Minneapolis, sotto la supervisione di Xander Moser, ed il suono si è fatto curiosamente più europeo. Il black purissimo di ‘A Crystal Lattice’ si fonde con altre tracce in cui l’influenza post metal risulta più evidente ed altre ancora che cercano di allargare la fanbase di riferimento. Il legame con i due capitoli precedenti della trilogia su tragedia, estasi ed il rapporto tra paura e odio c’è e si percepisce ma allo stesso tempo in scaletta troviamo episodi come ‘Hide From The Sun’, impreziosita dalla presenza di CJ McMahon dei Thy Art Is Murder, che non c’entrano quasi nulla col passato. Si ha l’impressione quindi che i Ghost Bath, originari del North Dakota e non della Cina come affermavano agli esordi, stiano vivendo una fase di transizione che, col supporto di un’etichetta importante come Nuclear Blast, potrebbe portarli lontano. Nonostante la pandemia, in questi quattro anni trascorsi dall’uscita di ‘Starmourner’, hanno comunque compiuto progressi significativi. “Present me your love, display your affection. Detest my hopelessness, ignore my deflection. Inflict with your hatred...”