È arrivato il momento di uscire dalle tombe in cui ci siamo seppelliti per quasi due anni, ma soprattutto cominciare a parlare veramente di quello che è accaduto spazzando via le amenità che i media ci hanno propinato, e continuano a fare sfruttando i social, senza alcun ritegno. Per farlo non c’è niente meglio di un po’ di buon death metal e, in tal senso, la band originaria di Rochester, tra le migliori firme degli ultimi tempi per la Prosthetic Records (nel cui sampler 2020 spiccava l’epica ‘Lord Of The Grave’), assicura tecnica, feeling e fedeltà alle radici del genere. Il successore di ‘Lesions Of A Different Kind’ non è il classico album gore fine a sé stesso e stracolmo di bestialità che non portano a niente. Al contrario questi ragazzi, che nel giro di tre anni hanno registrato tantissimo materiale (oltre ai due full lenght, due demo, uno split, una compilation e un live), con tracce come ‘Fiend For The Corpses’, ‘Defiled Again’ e ‘The Funeral Within’ mostrano di conoscere bene la lezione di Autopsy, Morbid Angel e Cannibal Corpse ma nel contempo tentano di proporre qualcosa di fresco e intrigante. Il nuovo chitarrista Jared Welch ha affiancato Kyle Beam senza troppi problemi e semmai un aspetto che potrebbe essere migliorato è il growl di Alexander Jones, non proprio personale. La copertina, a cura del batterista Matt Browning, rende il dodici pollici alquanto interessante per i collezionisti di materia estrema.