Se qualcuno sta osservando i video e gli ultimi concerti di Jerry Cantrell, si accorgerà come al fianco del biondo chitarrista di Tacoma vi sia un cantante che lo aiuta nei suoi show. Il suo nome è Greg Puciato, noto per essere stato in passato il frontman di una band importante come i Dillinger Escape Plane. Il suo nuovo episodio da solista paga dazio, in un modo o in un altro, alle ultime fatiche degli Alice In Chains, soprattutto negli arrangiamenti dove sembra evidente come egli abbia messo in pratica le lezioni impartite dal buon Cantrell nel corso degli anni. Basta dare un ascolto a “No More Lives To Go” per capire come ci siano moltissime somiglianze con quanto prodotto da Kinney e soci dopo la morte di Layne Staley. Il pezzo è un fendente che si abbatte sulla testa degli ascoltatori per poi aprirsi improvvisamente in sede di solo con delle melodie che sono proprio tipiche della band di Seattle. Ma non è solamente grunge quello che si respira in “Mirrrocell”. “Reality Spiral” è un brano violento, ma contenuto in cui Puciato ricorda come la sua voce sia un incrocio tra quella di Ozzy Osbourne e Duvall (ancora gli Alice In Chains). Poi arrivano i momenti più rilassati. “Lowered”, cantata insieme a Reba Meyers, è una traccia che i Tears For Fears non hanno mai osato realizzare, ma che sarebbe stata fantastica per il duo americano. “Never Wanted That” è un piccolo omaggio ai Depeche Mode, cosa che in molti stanno facendo in questi ultimi anni, tanto per far capire l’importanza che il gruppo inglese ha all’interno della storia del rock. In “We” si entra nel campo di un’elettronica moderata, diremmo quasi aristocratica. Si tratta di una canzone dalle atmosfere molto soffuse che non esplode come dovrebbe, ma l’impressione che se ne ricava è che sia proprio l’autore a volerla fare volare bassa. “I, Eclipse” si mantiene su questi connotati. Ha una caratterizzazione quasi claustrofobica, anche se poi ha al suo interno delle melodie trasversali che si apprezzano sempre di più ascolto dopo ascolto. Nel finale si ritorna a respirare molta cattiveria come è giusto che sia conoscendo il curriculum artistico di Puciato. “Rainbows Underground” ci fa, per l’ennesima volta, ritornare con la mente agli Alice In Chains di “Rainier Fog”, mentre la conclusiva “All The Waves Of Nothing” è un’ottima cavalcata di pura salute metal che ci riconcilia con la musica di spessore e che si conclude con un malinconico assolo di classe cristallina. Senza girarci intorno, “Mirrorcell” si colloca tra i migliori dischi del 2022.