È tempo di thrash e speed metal. È tempo di tornare a friggersi il cervello, guardando qualche videocassetta di dubbio gusto, girando al massimo le valvole degli amplificatori e recuperando l’attitudine hardcore e crossover degli anni ‘90. Queste sono le regole imposte da Tony Foresta (Iron Reagan) e Ryan Waste e il successore di ‘Slime And Punishment’ in tal senso non propone nulla di nuovo. Nick Poulos svolge molto bene il ruolo di seconda ascia, Philip Hall (Iron Reagan) invece è un bassista vecchio stampo, non egocentrico e ideale per dare modo a Dave Witte (Birds Of Prey) di sfoderare tutto il suo talento dietro le pelli. Sebbene l'evoluzione stilistica sia tutt'altro che la priorità assoluta nell'agenda della band, c'è stato un graduale aumento del tasso tecnico e dell'estro che costringerà tanti metalhead a del sano headbangin’ nelle proprie camerette. ‘Demoralizer’ e ‘Thermonuclear Protection’, un pezzo che se finisse nelle mani di Mike Muir potrebbe regalare nuova popolarità ai Suicidal Tendencies, ma anche ‘Last Crawl’ e ‘Grave Dive’ promettono scintille dal vivo. Arthur Rizk (Power Trip, Code Orange) ha contribuito a rendere letale un sound che affonda le proprie radici nelle discografie di S.O.D., Nuclear Assault e Toxic Holocaust.