Dopo due lavori molto belli e diversi tra loro come ‘Verkligheten’ e ‘A Whisp Of The Atlantic’, gli svedesi hanno forse abusato troppo della loro smodata creatività, considerato che sia Björn "Speed" Strid che David Andersson sono stati impegnati pure in altri progetti (in tal senso ‘Valleys Of Gloam’ e ‘Death, I Hear You Calling’ sono palesemente condizionate dal percorso che stanno compiendo i The Night Flight Orchestra). In questo eclettico full lenght troviamo infatti tre-quattro pezzi un po’ forzati e trascurabili, affiancati però da almeno altri sei che mostrano un eccellente bilanciamento tra i primi Soilwork, quelli che di fatto hanno trasportato il death metal melodico nell’era moderna, e quelli più recenti caratterizzati da influenze prog, groove metal e qualche sparuta divagazione nel metalcore. Ciò significa che probabilmente in futuro le aperture verso altri generi ed il respiro melodico che si percepiscono in ‘Övergivenheten’, prodotto da Thomas “Plec” Johansson ai Nordic Sound Lab di Skara, potrebbero spingere il gruppo in una nuova eccitante era. Per il momento ci godiamo una buona metà del disco tanto eccitante quanto lineare, consapevoli che difficilmente qualcuno batterà i The Halo Effect in termini di “vecchia scuola” (sebbene Bastian Thusgaard picchi duro in ‘Electric Again’) e che non si può sempre essere perfetti. Tra i passaggi più interessanti troviamo la title track, ‘Morgongåva/Stormfågel’ e ‘Dreams Of Nowhere’ e sinceramente non vedo l’ora di riabbracciare i ragazzi in tour e spaccarmi sotto palco tra pezzi nuovi e classici.