L’illuminato autore di ‘Omega Point’, doppio album che aveva acceso il nostro interesse un paio di anni fa, torna a misurarsi nel territorio di confine tra musica ambient e neoclassica, offrendo spunti interessanti per gli appassionati del genere ma soprattutto dimostrando di aver evoluto la sua produzione nell’ottica della trasposizione live del materiale. ‘Obscure Clarity’ fonde la dimensione analogica dell’elettronica con trame sonore stratificate e momenti più intimi e malinconici scanditi dalle note di un pianoforte. Il dialogo che si viene a creare con l’ascoltatore è di carattere spirituale (‘Shanti’) e buona parte delle tracce potrebbero essere tranquillamente utilizzate come colonna sonora per qualche lungometraggio indipendente. La novità rispetto al debutto è un accento post rock che verrà apprezzato soprattutto dagli amanti della scena nordeuropea e lascia aperte porte per il futuro. In scaletta il pezzo più audace è senza dubbio ‘Prana’, non a caso scelto come singolo e presentato col video di Thomas Blanchard (Bellatrix), il cui tessuto melodico è esaltato da un beat techno contemporaneo. Il secondo e il quarto movimento in cui è suddivisa la title track sono al contrario i passaggi più sperimentali e confermano l’artista e produttore originario di Nantes come un animale da laboratorio, un ingegnere del suono che non ricerca la celebrità ma il suono più adatto ai suoi scopi.