Tony Kakko è del ‘75 come il sottoscritto e, come normale, sta invecchiando. Fisicamente se la passa ancora molto bene ma è logico che non sia più la stessa persona di quando i Sonata Arctica ottennero un’esposizione internazionale immediata grazie ad un symphonic metal facilmente memorizzabile e ricco di retaggi power. Dopo cambiamenti di line-up, alti e bassi, la pandemia e vari tour di successo, il nativo di Kemi ha raggiunto una maturità compositiva che gli permette di muoversi liberamente in più ambiti. In tal senso il successore di ‘Talviyö’, nel frattempo il gruppo si è misurato con i due avvincenti capitoli di ‘Acoustic Adventures’, è caratterizzato da una produzione cristallina che lascia pensare che molte delle canzoni siano nate da piano e voce. Insieme a Mikko Karmila, la band ha saputo ritagliare anche momenti potenti e heavy, nei quali si mettono in mostra Elias Viljanen e Tommy Portimo. ‘First In Line’ è un’opener perfetta perché setta l’atmosfera del lavoro, più che mai cinematica, e trasmette la carica giusta in attesa di ‘California’, una delle tracce più coraggiose in scaletta. ‘Cure For Everything’ è la tipica carta power metal da giocare ai festival, ‘A Monster Only You Can’t See’ e ‘Angel Defiled’ saranno apprezzate dai vecchi fan della band, proprio come l’artwork a cura di Niko Anttila mentre la title track, posta in chiusura, rappresenta un ponte aperto verso il futuro. Un ponte per guardare cosa c’è dietro a queste giornate fredde e stranamente prive di nuvole.