In un clima come quello quello di oggi, release del calibro di ‘Vault Of Horrors’, e vale lo stesso discorso per altri monoliti recenti dei belgi come ‘Retrogore’ o ‘Maniacult’, hanno una funzione fondamentale e peculiare ovvero distrarci da tutta la spazzatura e la negatività di cui siamo circondati. Quando parte ‘Dreadbringer’ non è questione di death metal o brutalità. É questione di lasciarsi andare. Di socchiudere gli occhi e pensare a quanto di più spaventoso possa avere avuto in qualche modo un impatto sulla nostra esistenza e liberarsene nella maniera più catartica possibile. Non è invece possibile stilare classifiche, scomodi paragoni o affermare se ‘Vault Of Horrors’ sia meglio o peggio di altri lavori della band e ciò perché l’attitudine selvaggia di Sven de Caluwé e soci è sempre la medesima. Di sicuro l’aggiunta di Daníel Máni Konráðsson, chitarrista formidabile che ricordiamo con Ophidian I e Une Misère, al fianco di Ian Jekelis, è tanta roba. ‘Condemned To Rot’ e ‘Hellbound’ sono spettacolari e l’album risulta di una compattezza mostruosa, pur bilanciando tecnica e creatività con un muro ritmico senza precedenti e avendo tanti guest, tra cui Francesco Paoli dei Fleshgod Apocalypse. Negli uffici di Nuclear Blast si staranno fregando le mani perché ‘Vault Of Horrors’ ha tutto per diventare una delle release estreme dell’anno e personalmente non vedo l’ora di ascoltare queste tracce fenomenali dal vivo.