Se potessi permettermi un budget come quello dei più grandi festival europei, gli Heilung sarebbero sicuramente nel mio bill ideale e non solo perché la loro evoluzione a partire da ‘Ofnir’ per arrivare al capolavoro assoluto ‘Drif’, passando per un altro album eccezionale come ‘Futha’, ha dell’incredibile. Il fatto è che il loro show è unico, inimitabile, sempre diverso, capace di evocare i peggiori spiriti che riposano nelle nostre membra affaticate e liberarli nell’aere alla ricerca di un’improbabile purificazione se non addirittura di una rassegnata assoluzione dei propri peccati. Il viaggio nel tempo che ci regalano gli Heilung è semplicemente pazzesco, la loro ricerca storica supera per certi versi quella dei Wardruna e ‘Lifa Iotungaard’ è qui a testimoniare i risultati raggiunti in dieci anni di carriera. Il collettivo guidato da Kai Uwe Faust, Christopher Juul (di recente produttore di un altro disco favoloso come ‘Sála’ di Kati Rán) e Maria Franz sa rapire l’audience come nessun altro, enfatizzando la cosiddetta “amplified history” in un contesto di ancestrale bellezza, sonorità magnetiche e rituali rudimentali. Il live in questione, immesso sul mercato in versione vinile, compact disc e blu-ray da Season Of Mist, omaggia la performance del Red Rocks Amphitheatre di Morrison, Colorado accompagnandola con degli estratti di un altro show all’Apollo Theatre di Hammersmith, Londra. ‘In Maidjan’, ‘Othan’ e ‘Hamrer Hippyer’ superano i dieci minuti di durata esibendo un gelido impulso progressive, ma ogni singola traccia, resa ancora più letale dalla dimensione live, esalta un concept che non accenna la minima usura. Un gruppo che più anti-commerciale non si può e che meriterebbe di essere popolare al di là del circuito metal.