Credo di averlo già detto in passato, al massimo mi ripeterò, ma il motivo per cui il trio di Stoccolma è riuscito a imporsi in una scena heavy metal così affollata – pensate solo in Svezia nella capitale ed a Göteborg quante band importanti o underground ci sono – è mentale. Oltre ad essere dei musicisti spettacolari, Janne "JB" Christoffersson (ex-Spiritual Beggars), Mats “Fox” Skinner (ex-Heavy Load) e Ludwig “Ludde” Witt (Spiritual Beggars, ex-Firebird, ex-Shining) ci credono davvero. Per quanto ne so potrebbero andare a letto vestiti con le borchie e sguainare la spada verso l’alto al loro risveglio. Quest’attitudine la gente la percepisce. É un po’ quello che succede con i gruppi hardcore, la gente sa cosa aspettarsi e li rispetta a tal punto da finire per celebrarli. In ‘Sunraven’ trovate però anche grandi riff, stacchi di batteria sontuosi e note grasse di basso che permettono al trio i muoversi liberamente in territori stoner e doom, se non addirittura progressive (‘The Black Lake’) Il concept su Beowulf si concretizza in trentacinque minuti di musica da gridare ad alta voce e raggiunge il suo apice in corrispondenza delle micidiali ‘Skybound’ e ‘The Wheel Of Pain’. Speriamo che l’etichetta sia in grado di promuoverli a dovere perché il successore di ‘Wolf God’ possiede delle sfumature più U.S. metal e di conseguenza un potenziale che andrebbe sfruttato al massimo.