Jamie McDermott, in bilico tra superomismo di Nietzsche, eroi Marvel e coreografie di danza di altre epoche, si conferma una delle menti compositive più creative del panorama inglese con undici tracce pensate come un crescendo continuo, fino al climax, in tutti i sensi, di ‘Ecstasy Homosexuality’. Un disco crudo, coraggioso, ben ambientato e colorato sia con orchestrazioni che con stratificazioni di synth e drumbeat che costruiscono un’impalcatura ambiziosa. Rispetto a ‘Superheroes’ il sound si è fatto più punk e riottoso, ad anticipare una trasposizione live che sarà forse meno barocca del passato. La produzione è come sempre attuale e fresca, ricca di contaminazioni dalla scena alt-rock americana con canzoni quanto mai accessibili e ballabili, seppure sperimentali. La colonna sonora ideale per un documentario sulla comunità queer che si sta costatemente allargando e pretende un’attenzione politico-sociale superiore. L’iniziale ‘Will You?’, a metà tra gli Arcade Fire e certe cose di Lou Reed, e ‘Be Wild!’, un pizzico di John Grant versione ‘Love Is Magic’ e di LCD Soundystem (pronti a tornare in tour in Europa con uno show galattico), stanno già dominando le playlist di mezzo mondo e se amate le filmografie di Bruce LaBruce (Otto; or up with dead people il suo capolavoro ma da non perdere neppure No skin off my ass e The visitor) e Rainer Werner Fassbinder, ‘Yo Homo!’ saprà sollecitare la vostra curiosità più di tante altre produzioni elettroniche moderne.