Come tutti sanno, tranne inversioni dell’ultim’ora (sempre probabili quando si parla di artisti), i Mr. Big sono arrivati al termine della loro lunghissima corsa che li ha visti protagonisti in modo eccelso a cavallo tra gli ottanta e novanta per poi trascinarsi stancamente sino ai giorni nostri con una serie di album che non hanno mai ritoccato le vette degli esordi. Il 2024 ha visto prima l’uscita del loro nuovo lavoro “Ten” (molto deludente a conti fatti) e poi di un live celebrativo registrato in Giappone dove Paul Gilbert e soci hanno ripercorso la loro lunghissima carriera. A fare la parte del leone ci ha pensato l’immenso “Lean Into It” riproposto dall’inizio alla fine. Quel disco, uscito nel 1991, è praticamente perfetto e riascoltarlo oggi fa ancora il suo effetto. Non si può rimanere impassibili dinnanzi a capolavori come “Never Say Never “, “Road To Ruin” o “Green – Tinted Sixties Mind”, canzoni che hanno superato l’usura del tempo e che rimangono delle vere e proprie perle immortali al pari della famosissima “To Be With You”. Poi la band, per non scontentare nessuno, riprende anche altri successi del proprio repertorio, riproponendo anche qualche chicca come “Undertow”, presente in “What If…” uscito nel lontanissimo, ormai, 2010. In più, per arricchire il piatto, ci sono una serie di cover come “Wild World” di Cat Stevens, l’arcinota “Baba O’Riley” degli Who e, addirittura, “Shy Boy” presente nell’esordio da solista di David Lee Roth (“Eat’Em and Smile”) dove suonava anche Billy Sheehan ed in cui Paul Gilbert rifà in modo perfetto Steve Vai. Ottima la prestazione dietro le pelli di Nick D’Virgilio che non fa rimpiangere per nulla il compianto Pat Torpey che ci ha salutato, purtroppo, qualche hanno fa. Insomma, nonostante la voce di Eric Martin non sia più quella clamorosa di qualche anno fa, questo live ci riconcilia in modo sublime con la musica di qualità, facendoci capire che band di questa caratura tecnica e compositiva difficilmente le rivedremo da qui sino ai prossimi cinquant’anni.