Chi si sofferma da tempo su queste pagine sa bene che amiamo alla follia Jerome Reuter, in arte Rome, ma adesso scopriamo che nel Lussemburgo risiede anche questo gruppo post-hardcore abile a catturare l’aspetto più crudo e doloroso dell’isolamento che si sperimenta durante la nostra esistenza, trasformandolo in loop fumosi e malinconici. A rendere avvincente l’ascolto è soprattutto il continuo alternarsi tra note basse e acute, tra sprazzi di violenza e allucinazioni che progressivamente si materializzano sempre più pericolose. Le composizioni sono parecchio stratificate ed i testi colpiscono per personalità. Le chitarre svolgono poi un ruolo determinante nella strutturazione dello scenario atmosferico, non per forza cinematico come ormai tutti i gruppi post-rock tendono a preferire, con cui interagire mentre scorrono le quattro tracce che compongono questo EP. ‘Bleak’ e ‘There’s Something Wrong With Everybody’ accendono la parte iniziale del mini che esplode con tutta la sua forza espressiva in corrispondenza di ‘Black Leather Boots’ e poi pare volere cullare l’ascoltatore e anticipare le prossime derive sonore con i sei minuti e mezzo di ‘People Crying On The Streets’. Non si tratta della prima uscita per i Pleasing, fondati da Patrick Miranda assieme a Xavier Hoffmann e Sacha Ewen. L’esordio su lunga distanza ‘In The Mood For Super Dark Times’ risale a quattro anni fa e nel frattempo sono usciti vari singoli e l’altro EP ‘For Us To Escape’. Un progetto da tenere sotto stretta osservazione e che potrebbe raccogliere consensi in ambiti molto diversi tra loro, visto il suo appeal moderno ma anche un legame forte e indiscutibile col post-hardcore di fine anni novanta e primi anni duemila.