Con un titolo del genere, i finlandesi vincerebbero comunque. Lo ammetto, rimpiango da diversi anni la bellezza del centro di Helsinki e dei suoi locali. L’ultima volta che ci sono stato ho provato una strana desolazione, non soltanto derivata dalla chiusura di tanti pub o posti dove suonare dal vivo. La medesima sensazione deve averla provata Minja Koski, che appare nella conclusiva ‘Ison Cityn Valot’. Helsinki rimane comunque la capitale gotica per eccellenza e i Mary Ann Hawkins sono bravissimi a sporcare melodie che pop anni sessanta con invettive rock e metal e collaborazioni di vario tipo. La stella rap locale Stepa appare in ‘Beatlesin Viisaat Sanat’ mentre Marko Haavisto impreziosisce ‘Yöjuna’ e Maria Stereo rende speciale la fantastica ‘Rock ‘n’ Roll Sydän’. Un must-have per una band, al secondo lavoro in studio, che ormai è presenza fissa negli after-party degli eventi di skate, nelle case occupate dell’Europa Centrale e nelle sale da concerto lapponi. L’ambientazione cinematografica è quella di altre release della Svart – etichetta discografiche tra gli altri di Grave Pleasures, Her Shadow, Kati Ràn e Maggot Heart - e le influenze spaghetti western rendono questi pezzi di sicuro interesse per registi come Quentin Tarantino o Robert Rodriguez. ‘Haunted House Chemnitz’ e la title track, che anticipa tra l’altro una ‘Tour De France’ che sarebbe perfetta come trailer di presentazione per l’espansione di Flamme Rouge, sono i passaggi che segnano un’evoluzione significativa rispetto all’omonimo esordio di qualche anno fa.