La storia di Phil X è abbastanza nota: da famosissimo youtuber a chitarrista di Jon Bon Jovi, il passo è stato molto breve. Ci sono volute spalle larghissime da parte del musicista americano per vincere lo scetticismo dei fan dell’autore di “Bad Medicine” che non hanno mai accettato la sostituzione di un vero e proprio mito come Ritchie Sambora. Ma tant’è, visto che sono, ormai, oltre dieci anni che il buon Phil mantiene saldo il suo posto, rispettando il proprio ruolo di axe-man navigato. Ad ogni modo, oltre ai Bon Jovi, c’è di più ed in questo caso il quid aggiuntivo è dato dalla sua band, i Phil X & The Drills, che si rivela il classico power trio che fa della forza e della solidità le sue armi migliori. I connotati, come avete potuto capire, sono lontanissimi da quello che egli suona con la sua prima attività e questo ci ricorda il cammino di Steve Burns, assunto a tempo pieno con Vasco Rossi e libero di sfogarsi con i grandiosi Heroes And Monsters (a proposito ci sono novità su un nuovo loro lavoro?). In questo caso i brani di “Pow! Right In The Kisser” sono tutti al vetriolo e risultano essere intrisi dall’inizio alla fine di quel sano hard rock che, ormai, si ascolta sempre meno nelle radio. Pezzi come “Heal”, l’ottima “Moving To California”, l’opener “Don’t Wake Up Dead”, si rivelano delle vere e proprie scariche di adrenalina, in cui Phil X mette al servizio del formato canzone la propria tecnica. Non troviamo mai soli chilometrici, ma tantissimi riff potenti come quelli che caratterizzano “Find A Way”, che si rivela un ottimo esempio di funk rock, o “I Love You On Her Lips”. Ci sono anche i riferimenti ai Led Zeppelin acustici che vengono rivisitati inizialmente in “Broken Arrow”, che poi si trasforma in un pezzo solido dai connotati quasi grunge, ma anche quelli che ci riportano alle sonorità di gente come i sottovalutati Lit in “Feel Better”. Insomma, il calderone da cui attingere è vasto, ma quello che più interessa sono le canzoni che hanno una qualità molto alta. Un’ultima curiosità è determinata dai vari batteristi che si sono alternati dietro i vari brani: da Tico Torres a Tommy Lee, passando per il mostruoso Ray Luzier la lista è sicuramente di una levatura da Champions League, dimensione che si adatterebbe molto bene a Phil X se un giorno decidesse di dedicarsi anima e cuore a questo progetto decisamente debordante.