-Core
Little Lucid Moments
Motorpsycho
Stickman
Pubblicato il 02/05/2008 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Little Lucid Moments
I) Lawned (Consciousness Causes Collapse)
II) A Hoof to the Head
III) Hallucifuge (Hyperrealistically Speaking...)
IV) Sweet Oblivion / Perfect Sense
2. Year Zero
3. She Left on the Sun Ship
Featuring Confusion is Kjeks & (I think) I Feel Better Now...
4. The Alchemyst
Songs
1. Little Lucid Moments
I) Lawned (Consciousness Causes Collapse)
II) A Hoof to the Head
III) Hallucifuge (Hyperrealistically Speaking...)
IV) Sweet Oblivion / Perfect Sense
2. Year Zero
3. She Left on the Sun Ship
Featuring Confusion is Kjeks & (I think) I Feel Better Now...
4. The Alchemyst
Se godere fosse un reato i Motorpsycho mi avrebbero fatto incarcerare tante di quelle volte che non basterebbero le dita delle mani per contarle. "Little Lucid Moments" raggiunge la mia scrivania due anni dopo "Black Hole/Black Canvas" disco fantastico che ancora oggi fatico a comprendere in tutte le sue sfumature e che ha rappresentato la consacrazione sperimentale-stoner di un gruppo nella sua fase di maggiore ermeticità espressiva. Da un lato pare evidente come l"ingresso in formazione di Kenneth Kampstad abbia portato nuova energia e potenza alle lancinanti progressioni della band di Trondheim. Dall"altro le loro composizioni sembrano tornate a devastare timide e dissonanti gli angoli della nostra anima riportando alla memoria i cari momenti di "Timothy"s Monster" e "Blissard". Nella eco di questi quattro pezzi si nasconde però una veemenza psichedelica e southern che quei dischi non possedevano se non in piccola parte. Le figure di Bent Sæther Snah Ryan emergono livide minuto dopo minuto come una lenta onda che cresce e non rallenta mai condizionando canzoni che ruotano all"infinito attraverso percorsi circolari viziosi. La straordinaria traccia che dà il titolo all"album recupera gli anni settanta e certo post punk di oggi mentre la seguente "Year Zero" rende omaggio alla musica degli stati sudisti. Senza distinzione di colore i Motorpsycho abbracciano il jazz-rock come i Lynyrd Skynyrd e gli Allman Brothers e il cerchio più assurdo che si possa concepire si chiude magicamente. Ecco allora che ci imbattiamo in "She Left On The Sun Ship" epica progressione stilistica tra passato e presente di un gruppo ormai entrato nella storia che infine si concede il vezzo di seppellire i pur enormi Witchcraft con "The Alchemyst" delimitazione di un regno acido che chiunque, fatto da capo a piedi, avrà avuto il piacere di visitare almeno una volta nella vita. Frammenti di entusiasmante lucidità.
Motorpsycho
From Norvegia

Discography
1991: Lobotomizer
1993: Demon Box
1994: Timothy's Monster
1996: Blissard
1997: Angels And Daemons At Play
1998: Trust Us
2000: Let Them Eat Cake
2001: Phanerothyme
2002: It's A Love Cult
2006: Black Hole/Blank Canvas
2008: Little Lucid Moments
2009: Child Of The Future
2010: Heavy Metal Fruit
2013: Still Life With Eggplant
2014: Behind The Sun
2016: Here Be Monsters
2016: Here Be Monsters Vol. 2
2017: Begynnelser
2017: The Tower
2019: The Crucible
2020: The All Is One
2021: Kingdom Of Oblivion
2022: Ancient Astronauts