I Timecut sono l’ultimo parto delle menti sovrane di Susan Acid e Hangin’ On A Thread, nati nel 2004, pubblicano il primo full lenght "Exeptions" (2005) e adesso l’omonimo "Timecut". L’album parte subito fortissimo con "Pianoloud" , cui fa seguito un’altra chicca come "The Meat Show". Ciò che colpisce subito è l’immediatezza del loro stile, diretto, compatto, ma assolutamente non banale o mediocre (definito da loro stessi warped rock, unione di grunge,dark e industrial), anzi, il livello di personalità è molto alto, sebbene i richiami ad un certo alternative di autore di stampo americano siano evidenti (A Perfect Circle su tutti ma non solo, anche richiami melodici alla Taproot del periodo "Gift", senza voler tirar sempre fuori i nomi più altisonanti). L’album continua veramente forte, mi riesce veramente difficile tirar fuori solo due-tre estratti da citare, tale è l’ispirazione che muove i ragazzi emiliani che, tra stacchi melodici (mai dal richiamo banale dell’emo di moda in questi ultimi anni), affondi sonori di elevata potenza, momenti più onirici e pacati, improvvisi cambi di direzione han dato alla luce veramente un gran prodotto. Il talento dei Timecut poi si attesta ad elevati livelli, sia a livello vocale che a livello strumentale, gli arrangiamenti rendono tutte le canzoni equilibrate e mai noiose, il minutaggio non è mai eccessivo, ciò aiuta l’ascoltatore a percepire un senso di continuum che rende l’album ascoltabile per intero senza alcun momento di noia. Continuando a voler nominare ottimi singoli non posso trascurare "Watch Me", "The Gift" e la stupenda cover di "Street Spirit". Veramente un ottimo album quindi, corredato da un buon artwork, sito web nutrito di informazioni sulla band e video online assolutamente da cercare e gustare.