Ci troviamo di fronte all"ennesimo monolite death metal incapace di cedere a qualunque compromesso e le violenze perpetuate dai canadesi sono talmente tecniche e brutali che a nessuno verrebbe in mente di chiedere loro un atteggiamento differente. Una volta premesso questo è doveroso sottolineare come l"esperienza con gli Ex Deo abbia fatto davvero bene a Maurizio Iacono considerato che il suo cantato non era mai stato tanto completo e trascinante. La grandezza dei Kataklysm risiede proprio nell"intransigenza con la quale portano avanti una missione non comune e, pur essendo difficile scegliere singoli brani in un contesto generale di tale brutalità, "Push The Venom" e "At The Edge Of The World" valgono da soli l"acquisto del disco. La prima è in assoluto il pezzo più commerciale nella storia del gruppo, presupposto che abbia alcun senso usare quel termine quando si parla di death metal. La seconda è invece il manifesto di una sperimentazione che si è adattata alle nuove tecniche di registrazione in modo da rendere il più moderni possibili i dilanianti concetti espressi da "Heaven"s Venom". La produzione del chitarrista Jean Francois Dagenais e il mixaggio di Tue Madsen mantengono la proposta appetibile per gli appassionati di metalcore nonostante i punti di riferimento siano ben altri e in definitiva i progressi rispetto a "Prevail" sono lampanti.