Un titolo lunghissimo ma un passo in avanti a livello di maturazione ancora più significativo per il gruppo inglese che si scrolla di dosso le canzoni di "Suicide Season" – sinceramente non ne potevamo più – e apporta i necessari correttivi alla propria proposta. "There Is A Hell Believe Me I"ve Seen It..." conosce solo due passaggi a vuoto ("Home Sweet Hole" e "The Fox And The Wolf") e pur collocandosi sempre in ambito deathcore assume connotati personali ragguardevoli. Il suono dei Bring Me The Horizon è adesso riconoscibile da quello delle decine di colleghi provenienti da oltre oceano e questo è il complimento migliore che si possa fare ai ragazzi di Sheefield. La sostituzione di Curtis Ward con Jona Weinhofen (Bleeding Through,I Killed The Prom Queen) ha regalato spessore alle ritmiche e la varietà stilistica accennata con il precedente album non sembra più il risultato di una miscela superficiale tra generi. "Crucify Me", "Memorial", "Anthem e "Fuck" diverranno presto dei classici dal vivo mentre "It Never Ends" tenterà di infilarsi negli stretti meandri delle classifiche alternative. Il rapporto con l"elettronica rimane un po" strano ma i ragazzi sono cresciuti. L"unico che non ha compiuto progressi è Oliver Sykes e questo potrebbe rappresentare un impedimento per ulteriori trasformazioni.