01 Success 02 Memory Serves 03 Summer Well 04 Lights 05 Barricade 06 Always Malaise (The Man I Am) 07 Safe Without 08 Try It On 09 All of the Ways 10 The Undoing
Songs
01 Success 02 Memory Serves 03 Summer Well 04 Lights 05 Barricade 06 Always Malaise (The Man I Am) 07 Safe Without 08 Try It On 09 All of the Ways 10 The Undoing
Continuare a seguire le opere dei ragazzi di NewYork può essere considerato un onore ma al contempo anche una forma di rispetto forzato per una delle migliori band dello scorso decennio. Già solamente il fatto che per la precedente release dovetti impegnarmi a fondo per riuscire a strapparne il diritto di recensione mentre ora invece la sintesi dei ripetuti ascolti arriva solo dopo svariati mesi lascia intendere qualcosa di non molto positivo. Non ci troviamo più nel 2007 fatto di scorribande indie tra band anglosassoni contro americane, la situazione è cambiata ed ora tutta una grande serie di concorrenti non esiste nemmeno più, declinata in progetti solisti, laterali o forse solamente svaniti nel nulla. Forse solo il rimanere nell’industria discografica dopo 10 anni potrebbe essere qualcosa ora come ora, soprattutto se ‘Success’ fosse il significato di un obiettivo raggiunto e non solo il titolo della prima traccia dell’Album, anche se buona, ma non certo ‘PDA’, ‘Evil’ o ‘Slow Hands’, e tutto ciò non per poter vivere di passato ma per confrontare la carica, la freschezza, di proposte che un lustro o poco più fa infiammarono le nostre anime Ma non ci si scoraggia, almeno fino alla successiva, ‘Memory Serves’ che è proprio ciò che non vorresti dai quattro (goodbye Dengler, hello l’ex Slint Pajo come turnista): litanie scontate, sapori stantii che non riescono ad emozionare e forse nemmeno l’avrebbero fatto dieci anni fa, mood che non decolla quasi mai e quando ciò avviene è forse solo per un giudizio dato dall’amore viscerale verso la band. Forse il problema è il punto di vista, la volontà di volerli per forza nell’olimpo del music system, la volontà di poter non seguire per forza determinate entità musicale e potersi aggrappare a idoli di ben più pregevole fattura, sperando che lo possano essere loro. Eccolo svelato l’arcano, gli Interpol, almeno in questa release (e a mente fredda forse anche in ‘Our Love To Admire’), non hanno più la spinta solida che li aveva visti superare di gran lunga la concorrenza. E si continua quindi con una buona ‘Lights’, la già sentita dentro di sè ‘Barricade’, gli innesti forzati di piano di ‘Always Malaise’. Si continua ma stancamente, non vedendo l’ora di terminare l’album, riascoltarlo per i soliti motivi sovrascritti, finchè noia non ci ha separati veramente e queste righe son state, con difficoltà, scritte. La malinconia con cui ‘All Of The Ways’ e ‘The Undoing’ ci lasciano non conforta.