1. Welcome 2. Sorry But We Are Still Here 3. No Dream We Can Trust In 4. Barbra Buchet 5. Traitor 6. Destroy / Erase / Embrace / Despise 7. Until The End 8. This Quiet Silence 9. Ghost Of Myself 10. This Void Inside 11. Sometimes Fuck Is The Only Word
Songs
1. Welcome 2. Sorry But We Are Still Here 3. No Dream We Can Trust In 4. Barbra Buchet 5. Traitor 6. Destroy / Erase / Embrace / Despise 7. Until The End 8. This Quiet Silence 9. Ghost Of Myself 10. This Void Inside 11. Sometimes Fuck Is The Only Word
In occasione del mini che ha anticipato questo album annunciammo come i presagi fossero quelli di trovarsi di fronte ad una band pronta a spiccare il volo. Ora che 'Ten Steps Behind' e' uscito, attraverso la neonata To React Records, quella che era una sensazione ha i connotati di una certezza. I Within Your Pain ne hanno fatta di strada da quell'esordio di due anni fa, interessante, ricco di idee ma ancora grezzo. Questo nuovo lavoro ci regala una formazione consapevole dei propri mezzi, migliorata sotto ogni aspetto: il songwriting e' notevolmente superiore, cosi' come il lavoro sulle chitarre, con alcuni assoli pregevoli che arricchiscono l'intelaiatura che, oltre al death scandinavo, tanto deve a Tim Lambesis e soci. Se a questo aggiungiamo una sezione ritmica incessante e un cantato anch'esso notevolmente migliorato, il risultato non puo' che essere di alto livello. Undici tracce che, grazie ad alcune aperture melodiche, come nel caso di 'Until The End', scorrono via lisce come l'olio. La matrice hardcore e' anch'essa ben presente, grazie alle gang vocals e alle accelerazioni sparse qua e la' come in quella 'This Quiet Silence' che, rispetto all'ep, ora ha un nome e una dimensione propria, oppure in 'Ghost Of Myself', che promette fuoco e fiamme in sede live, anche grazie a quell'intermezzo quasi progressive prima dell'ennesimo stop'n'go. L'episodio migliore arriva quasi in chiusura, con 'This Void Inside', traccia con un'apertura quasi epica e un incedere che spacca tutto. Su queste pagine lo stiamo ripetendo fino allo sfinimento di sostenere una scena italiana che sta producendo band notevoli una dietro l'altra. E per le migliori, come nel caso dei Within Your Pain, e' giunto il tempo di riscuotere i meritati consensi.