1. Bulls On Parade 2. Bullet In The Head 3. Born Of A Broken Man 4. Killing In The Name 5. Calm Like A Bomb 6. Testify 7. Bombtrack 8. War Within A Breath 9. I'm Housin' List 10. Sleep Now In The Fire 11. People Of The Sun 12. Guerrilla Radio 13. Kick Out The Jams 14. Know Your Enemy 15. No Shelter 16. Freedom
Songs
1. Bulls On Parade 2. Bullet In The Head 3. Born Of A Broken Man 4. Killing In The Name 5. Calm Like A Bomb 6. Testify 7. Bombtrack 8. War Within A Breath 9. I'm Housin' List 10. Sleep Now In The Fire 11. People Of The Sun 12. Guerrilla Radio 13. Kick Out The Jams 14. Know Your Enemy 15. No Shelter 16. Freedom
E’ strana certe volte la vita.. Quando esce un live postumo di solito ci troviamo di fronte a un inutile espediente della casa discografica per spremere i fan più del dovuto. In questo caso è impossibile non ammettere che questo passo fosse assolutamente indispensabile per un gruppo come i RATM. Non solo perché la band guidata da Zack De La Rocha è stata una delle poche a cambiare veramente il corso degli anni novanta ma proprio perché la loro attitudine (anche in studio) era totalmente live. Sentivamo l’urgenza di un album che potesse ricreare quell’atmosfera e quell’energia che brani come ‘Killing In The Name’, ‘Bombtrack’, ‘Sleep Now In The Fire’, ‘Know Your Enemy’ riuscivano a trasmetterti. ‘Live At The Olympic Auditorium’ è la registrazione degli ultimi due concerti tenuti dal gruppo prima di sciogliersi e purtroppo in parte delude. La voce di Zack è mixata troppo alta e l’impatto generale non è così deflagrante come ci si aspettava. Molto meglio il DVD che riesce a dare uno spaccato efficace (e più completo rispetto a ‘The Battle Of Mexyco City‘) del movimento politico-musicale costruito da Morello e soci sulla ribellione, sull’anticonformismo ma soprattutto sulle idee. Le immagini che si susseguono fanno da stupendo contraltare a un potere distruttivo che solo le armi nucleari (purtroppo) possiedono. Un gruppo così difficilmente rinascerà e le incursioni elettroniche con Trent Reznor e Dj Shadow di De La Rocha (uno degli album più attesi dell’anno per quanto mi riguarda) e dagli Audioslave non riusciranno a consolarci