Quattro salti nel gore e nel brutal death più viscerale con il gruppo di Buffalo non si rifiutano mai eppure sono certo che nemmeno gli appassionati più maniacali di metal estremo si attendessero un dodicesimo capitolo discografico di questo spessore. Sarà che 'Evisceration Plague', stilisticamente impeccabile ma del tutto monocorde a livello di songwriting, non mi aveva convinto ma con 'Torture' sembra davvero di tornare ai tempi di 'The Bleeding' e 'Vile', ovvero gli album che segnarono la separazione con Chris Barnes. Il suo sostituto, allora osteggiato e adesso considerato al pari di una divinità, George ?Corpsegrinder? Fisher si erge possente sulla produzione di Erik Rutan quasi a dominare l'intero orizzonte. Non ci sono rivali e questo lo sappiamo ma la tenacia con cui Pat O'Brien e Rob Barrett spezzano in due le macabre atmosfere del disco inneggiando alla old school è davvero raccapricciante. 'Demented Aggression' e 'Scourge Of Iron' richiamano alla mente 'Kill' allorché 'Intestinal Crank' sublima l'approccio deviato dei cinque macellai. Impressionante anche il lavoro al basso di Alex Webster ? pazzesco in 'The Strangulation Chair' e 'Caged?Contorted' ? che andrebbe preso ad esempio da tutti i giovani musicisti che si avvicinano al genere e desiderano intraprendere un percorso tecnico di un certo tipo. 'Followed Home Then Killed' e 'Rabid' altri deliri che vi accompagneranno negli abissi.