-Core
The Poison
Bullet For My Valentine
Trustkill
Pubblicato il 10/02/2006 da pozz
Songs
1. Intro
2. Her Voice Resides
3. 4 Words (To Choke Upon)
4. Tears Don’t Fall
5. Suffocating Under Words Of Sorrow(What Can I Do?)
6. Hit The Floor
7. All These Things I Hate (Revolve Around Me)
8. Hand Of Blood
9. Room 409
10. The Poison
11. 10 Years Today
12. Cries In Vain
13. Spit You Out (bonus track)
14. The End
Songs
1. Intro
2. Her Voice Resides
3. 4 Words (To Choke Upon)
4. Tears Don’t Fall
5. Suffocating Under Words Of Sorrow(What Can I Do?)
6. Hit The Floor
7. All These Things I Hate (Revolve Around Me)
8. Hand Of Blood
9. Room 409
10. The Poison
11. 10 Years Today
12. Cries In Vain
13. Spit You Out (bonus track)
14. The End
Chi legge le pagine di questo sito, avrà già sentito circolare il nome di questi gallesi. C’era già stato modo infatti di parlare bene dei Bullet For My Valentine, quattro ragazzini che dopo il positivo EP d’esordio irrompono sul mercato con un full length destinato a lasciare il segno. Questo “The Poison” ha infatti tutte le carte in regola per piacere a molti ascoltatori, dai più faciloni a quelli un po’ più attenti. Il sound delle quattordici tracce di questo cd sono un concentrato di hardcore alla Killswitch Engage, di death svedese e di metal tecnico e ricco di assoli alla Iron Maiden, il tutto corredato da una capacità di creare stacchi melodici che catturano l’attenzione al primo ascolto. Per certi versi, possono ricordare i Trivium, rispetto ai quali sono forse un po’ più morbidi grazie ad una minore esasperazione del cantato growl, il tutto improntato verso una ricerca di soluzioni alternative che rendono più variegato l’ascolto. In comune con la band di Heafy, i quattro presentano capacità compositive notevoli, che li rendono in grado di cambiare registro più volte all’interno della sessa canzone: “Tears Don’t Fall” ne è l’esempio principale, con la sua partenza melodica e malinconica, che esplode in un assolo thrash di alto livello. “Suffocating Under Words Of Sorrow”, già presente nell’EP che anticipava questo album, può essere la carta giusta da giocarsi per un immediato successo, così come “Hand Of Blood”, altro pezzo che picchia duro, su un tracciato ben battuto dai due chitarristi, i veri protagonisti dell’opera. Michael Padget e Matthew Tuck, infatti, danno sfogo al loro repertorio di continui assoli e controassoli, e danno l’impressione di divertirsi davvero. “Room 409” è forse l’episodio preferito da chi scrive, uno di quei pezzi che in sede live può scatenare l’inferno, con cambi di velocità continui, mentre la conclusiva “The End” è un pezzo che riassume al meglio le capacità della band di scrivere canzoni non banali, una ballad violenta che può ricordare in parte “The End Of The Heartache” dei KsE così come una versione moderna di “The Unforgiven” dei Four Horsemen. In definitiva, i puristi del metallo potrebbero trovare questi Bullet For My Valentine come il solito pastone metalcore melenso e commerciale. Trattandosi del loro primo lavoro, ci troviamo di fronte ad una band ancora alle prime armi: ma in realtà, pur non inventando nulla di innovativo, “The Poison” è un album che non annoia, che dimostra l’affabilità e la bravura di Matthew Tuck e soci e che non presenta dei veri e propri punti deboli. Rookies of the year?
Bullet For My Valentine
From UK

Discography
2005 – The Poison
2008 – Scream, Aim, Fire
2010 – Fever
2013 – Temper Temper
2015 – Venom