Non vogliono saperne di mollare e fanno bene perché sono ancora tra i più bravi del settore. In tutti questi anni ho visto troppe entità prog metal sfracellarsi di fronte all'ennesimo tour oppure al disperato tentativo di commercializzare la propria proposta. Nonostante le difficoltà ed i numerosi ostacoli che hanno dovuto superare i toscani si sono evoluti con estrema coerenza e rappresentano un riferimento per tutti gli appartenenti al movimento. I motivi per cui ritengo 'Tasting The Tears' addirittura superiore all'ottimo 'Gaia's Legacy' sono fondamentalmente due ovvero lo stretto connubio che si è venuto a creare tra Eugene Simone e Simone Mularoni ed una selezione di brani molto varia grazie alla quale è possibile analizzare nei dettagli il vasto spettro di influenze della band. Aggressività, profondità lirica, una superba componente melodica, arrangiamenti da sogno ed una produzione che esalta il cantato di Terence Holler e le chitarre. La splendida 'Alone Again' è una sorta di manifesto dell'intero lavoro non solo perché è stata resa disponibile in anteprima ma perché rappresenta un mix perfetto di tutti gli elementi che hanno caratterizzato una discografia che ormai consiste di nove capitoli. Oltre al singolo segnalerei l'appeal moderno di 'Love From A Stone' e 'Don't Listen', la caratura prog della title track e di 'Seeds Of Love' e la piacevole rilettura di 'I Will Remember' dei Queensrÿche posta in chiusura. Un peccato che gli autori di 'Rage For Order' si siano venduti più di una volta rendendosi ridicoli con i loro accesi litigi interni. Gli Eldritch invece sono sempre qui e meritano il vostro supporto totale.