1. I've Been Walking
2. The Wizard Of Altai Mountains
3. I've Been Walking Part 2
4. Death Room
Songs
1. I've Been Walking
2. The Wizard Of Altai Mountains
3. I've Been Walking Part 2
4. Death Room
A scadenza regolare è sempre avvincente cogliere l'interpretazione del prog moderno dei norvegesi. Dopo un album criptico come 'Missa Atropos' ed un altro dai risvolti melodici decisamente più accentuati come 'March Of Ghosts' è venuto il momento di godere di quattro tracce che riflettono una maturità compositiva disarmante. Liricamente il concept prosegue sui temi affrontati dai due album precedenti e dopo la morte, la paura, la solitudine e le storie di ectoplasmi la band ha preso quale pretesto un manoscritto incompiuto lasciato da un misterioso scrittore a Praga. Gli angoli più oscuri della psiche umana vengono esplorati grazie ad un approccio estremamente teatrale impreziosito dalla prova vocale sontuosa di Jan-Henrik Ohme anche se a distinguere i Gazpacho dalla concorrenza è soprattutto il guitar work di Jon-Arne Vilbo. Le due parti di 'I've Been Walking' sono caratterizzate da elementi folk, post rock e violini tipici delle regioni orientali del vecchio continente. 'The Wizard Of Altai Mountains' è allo stesso tempo il pezzo più confuso e legato 'March Of Ghosts' mentre 'Death Room' risplende grazie ad un crescendo che nasce dalle prime tre tracce. Un'idea di prog che non appartiene a molti ed ormai prescinde da qualunque paragone con realtà affermate quali Marillion e Porcupine Tree. Non perdetevi l'edizione in digibook contenente la bonus track 'The Cage'.