Le sensazioni che mi erano state trasmesse dal vivo al cospetto di Antti Kumpulainen vengono confermate adesso che il nuovo full lenght dei finlandesi è realtà. Di spalla agli Amorphis il cantante al quale è stato affidato il difficile compito di sostituire l'ex Fall Of The Leafe Tuomas Tuominen si era rivelato per il suo timbro morbido e versatile adatto ad esaltare il gothic metal ricco di struggenti atmosfere della band. Senza dubbio meno compatibile con le poche parti aggressive di cui a volte il combo guidato da un'istituzione come Vesa Ranta, storico batterista dei Sentenced, si rende protagonista. 'In The Absence Of Light' è in ogni caso la release più completa ed avvincente dei The Man-Eating Tree che finora avevano sorpreso piacevolmente ma sempre a piccole dosi. Per qualche tempo si era quasi pensato che il progetto non avesse una vera intenzione di mettersi in gioco e sfidare la concorrenza in patria ed all'estero. Stavolta invece le possibilità di una consacrazione internazionale ci sono davvero tutte, la produzione appare organica e pezzi come 'Breathe Emptiness', 'Vermin' e 'The Vessel', ballata in buona parte acustica che mette i brividi, rappresentano l'apice da cinque anni a questa parte ma anche 'The Heretic Pulse' e 'Death Parade' sono destinate ad infiammare gli appassionati del genere. La scaletta è priva di cali di tensione e l'impressione è che ogni brano sia stato composto per potere funzionare in sede live. Se avete amato 'Harvest' finirete per consumare questo album.